Se si vuole cercare le note in comune, non bisogna scavare così in fondo. Un produttore cinematografico come proprietario, due allenatori subentranti, delle tifoserie appassionate, una fatica immane negli scontri diretti accusata da inizio anno. Poi però c’è il contesto e l’attualità e sotto questo aspetto Napoli e Roma non potrebbero essere più diverse. Senza l’Europa da giocare e con il quinto posto (occupato proprio dai giallorossi) distante nove punti a cinque turni dalla fine, la Champions sembra essere un miraggio per un Napoli che con lo Scudetto sul petto ha cambiato tre allenatori, affidandosi alla fine a Francesco Calzona. Il Ct della Slovacchia ha vinto tre delle prime nove gare da allenatore del Napoli in Serie A e in questo campionato, dopo lo stesso numero di panchine anche Walter Mazzarri aveva registrato lo stesso numero di successi, mentre Rudi Garcia ne aveva ottenuti cinque dopo le stesse gare da allenatore dei partenopei. Troppo pochi. Il Napoli è ottavo, con due punti di vantaggio sulla Fiorentina, e ha bisogno di una vittoria contro la Roma per rilanciare le sue ambizioni europee. La buona notizia a Castelvolturno è che di fatto l’infermeria si è quasi svuotata, con l’eccezione del secondo portiere Gollini e di Zielinski, ultimo a fermarsi per un problema muscolare. La difesa sarà affidata a Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mario Rui, mentre a centrocampo si scaldano Anguissa, Lobotka e Traore a supporto di Politano, Osimhen e Kvaratskhelia. Considerando gli scontri diretti tra le squadre attualmente nelle prime otto posizioni in classifica, Roma e Napoli sono quelle che hanno ottenuto meno punti. Dybala e compagni sono fermi a 8 (3 ottenuti da Daniele De Rossi), mentre la formazione partenopea a 10. Una vittoria, dopo il carico di autostima per i tre punti ad Udine, avrebbe un valore inestimabile per una Roma che nelle prossime due settimane dovrà vedersela contro l’imbattuto Bayer Leverkusen con in palio la finale di Europa League. Come se non bastasse, De Rossi deve fare i conti con qualche problemino in difesa. Llorente è squalificato, mentre Smalling ha accusato un risentimento all’adduttore destro ad Udine. Ndicka si è allenato due giorni in gruppo dopo il recupero dal pneumotorace e partirà dall’inizio al fianco di Mancini, ma potrebbe non avere i novanta minuti nelle gambe (in panchina c’è il solo Huijsen come centrale di ruolo). Sulle fasce dovrebbe toccare a Celik (squalificato in Europa contro il Bayer nel match di andata) e Spinazzola, mentre a centrocampo saranno Bove, Cristante e Pellegrini ad agire vista la squalifica di Paredes. L’altro assente di lusso è Romelu Lukaku, che lascia il posto a Sardar Azmoun, affiancato da Dybala ed El Shaarawy. Occhio poi ai diffidati: Mazzocchi, Lobotka e Osimhen per il Napoli, che nel prossimo turno farà visita all’Udinese. Huijsen, Mancini, Azmoun (oltre all’indisponibile Lukaku) per la Roma, impegnata la prossima settimana contro la Juventus. Nel tour de force, con l’Europa di mezzo, De Rossi non può permettersi di fare calcoli.