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“Io voglio vincere il più possibile e dare dignità al Napoli ma combattiamo in un contesto che è sbagliato. Ci sono tante modifiche da fare nel calcio, noi siamo l’unica squadra italiana che ha un bilancio in attivo ma che gioca contro squadre indebitate a quasi un miliardo che non potrebbero nemmeno iscriversi. Ce la mettiamo tutta ma fatturiamo il 50% di quello che fatturano Inter, Juve e Milan. Noi dobbiamo essere perfetti”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis in una conferenza stampa organizzata a Castelvolturno, toccando diversi temi. A partire da quello legato all’addio di Spalletti dopo lo Scudetto: “Devo riconoscergli che dopo un primo anno dove gli ho fatto un cleaning di calciatori che non remavano a favore, nel secondo anno ha fatto meglio e decise di dormire qua – le parole del presidente del Napoli – Dove è che ci rimango male? Nell’uscita dalla Champions che mi aspettavo di vincere. Lì sono rimasto molto ma molto male. Vincere lo scudetto era importante ma se avessimo vinto il titolo europeo mi avrebbe portato al Mondiale che vale 100 milioni. Il 24 marzo al premio Bearzot avevo detto che Spalletti sarebbe rimasto con noi. E lui non smentisce”. Poi arrivano le partite col Milan, con due sconfitte e un pareggio e l’eliminazione dalla Champions.
“Il 21 aprile per caricare Spalletti gli mandai l’esercizio di rinnovo via Pec – ricorda -. I contratti non si fanno in amicizia. Mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio all’Altro Loco che mi comunicasse che voleva andare in campagna per riposarsi. Ma io non di davo per vinto. Volevo trattenerlo amichevolmente. Mi era venuto il dubbio che Gravina lo avesse contattato. Quale è stato il mio errore? Accettare la sua richiesta per riconoscenza. Dici di amare la città e poi dici che non vuoi più allenare. Non è perché Kim andava via decidi di chiuderla”. C’è spazio per un commento anche su Rudi Garcia, esonerato nel girone di andata: “Garcia non era per niente bollito se andavamo a vedere le sue credenziali, in Europa aveva fatto meglio di Spalletti. Quando più avanti dimostrò di voler andare avanti per un suo percorso, se lo avessi mandato subito a casa voi e la piazza cosa avreste detto? Rivoluzione? Se avessi portato subito Mazzarri come doctor tuttofare, cosa avreste detto? Che ero impazzito. Ho cercato di dare a Garcia delle opportunità e delle possibilità – continua – Parlandoci, quando mi ha ascoltato come a Lecce, abbiamo vinto. Appena mi allontanavo faceva delle cose discutibili e perdevamo”.
La Superlega è un argomento caldo: “Arriverà il momento in cui Var, calcio, Uefa, Fifa e Figc dovranno ragionare in maniera diversa. La Superlega era sbagliata ma a Florentino Perez ho detto che ha avuto il merito di far partire l’elemento scatenante. Ci sono tante cose assolutamente sbagliate, se ragioni come monopolio sei antidemocratico. Ma Perez ha avuto dalla Corte europea la soluzione a tutti i problemi e con lui si sta studiando una competizione che parte da 5 miliardi di entrate e può arrivare anche a 100, che significherebbe la rivoluzione nel mondo del calcio”.
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