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Napoli campione d’Italia: il pagellone dello scudetto

Napoli squadra
Napoli squadra - Foto LiveMedia/Claudio Benedetto

Il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella propria storia. 33 anni dopo l’ultima volta, gli azzurri riescono a scrivere un’importante pagina della loro storia e dominano in lungo e in largo questa edizione della Serie A, vincendo il tricolore con ampio margine temporale e di punti nei confronti delle altre rivali, che di fatto non hanno mai tenuto il passo. E’ festa grande dunque per il popolo partenopeo, andiamo allora a dare i voti ai protagonisti nel nostro pagellone dello scudetto.

ALEX MERET voto 7 Rispetto alle scorse stagioni, ha una certezza: è lui il titolare, gode lui della fiducia di Spalletti, e questo è un booster importante perché non commette mai un errore e blinda la porta azzurra. Questa squadra davanti si scatena, ma il suo portiere fa buona, anzi ottima, guardia dietro.

GIOVANNI DI LORENZO voto 8 Stagione semplicemente pazzesca la prima da capitano, personalità, spinta offensiva, qualche gol, è lui il vero simbolo di questo Napoli anche un po’ operaio oltre che spettacolare. Alzerà lui il trofeo, fin qui solo Maradona. Spettacolo.

AMIR RRAHMANI voto 6.5 Buona stagione del difensore kosovaro, che sta fuori per un infortunio e viene rimpiazzato bene da Juan Jesus (voto 6.5). Forma con Kim una coppia affiatata, forse ancor di più rispetto a quella con Kim, sbaglia davvero poco ed è una certezza.

KIM MINJAE voto 7.5 Straordinaria la prima stagione del coreano, venuto per provare a non far rimpiangere Koulibaly e forse andato oltre ogni più rosea aspettativa: semplicemente dominante, difensore totale, insormontabili. Segreto (di Pulcinella) di questo scudetto. Ostigard sv.

MARIO RUI voto 7 Soprattutto per la prima metà di stagione in cui è praticamente incontenibile con i suoi assist e la voglia di vincere ogni duello. Spronato bene dal duello sulla fascia con Mathias Olivera (voto 6), solo negli ultimi mesi paga un po’ la stanchezza di un’annata vissuta a mille all’ora.

ZAMBO ANGUISSA voto 7 Dominante in mezzo al campo, fisico e tecnica per cucire il gioco azzurro e spezzare le offensive avversarie. Equilibratore, anche in grado di proporsi, mancano forse un po’ i gol, ma l’utilità al gioco di Spalletti è innegabile. Non dà spazio a Tanguy Ndombele (voto 6) e questo dice tanto.

STANISLAV LOBOTKA voto 7.5 La mente del Napoli, il cervellone che gestisce le trame di gioco della squadra. Lo si trova ovunque, a far partire l’azione, persino al limite dell’area a servire assist. Impossibile togliergli palla e migliora anche nel non possesso: tra i migliori e forse l’unico davvero insostituibile, tanto che Diego Demme sv.

PIOTR ZIELINSKI voto 6.5 Forse un po’ al di sotto dei suoi standard nel complesso: gioca mezzala quest’anno, si impegna però risulta un po’ meno efficace e appariscente. Ecco, non lo metteremmo certo in copertina in questa stagione dello scudetto, ma il suo apporto è sempre importante e qualitativo. Da aprire però la partentesi legata a Eljif Elmas, voto 7.5 perché è il tredicesimo uomo di questa squadra e segna come un titolare, finalmente ha spazio, anche se non dal 1′, e acquisisce tanta personalità: strepitoso.

HIRVING LOZANO voto 6.5 Non entusiasmante, anche perché le giocate arrivano spesso dall’altra parte. Ma il suo gioco funziona sempre: strappi, qualità, corsa e anche sacrificio. 18 da titolare contro le 14 di Matteo Politano (voto 7), che per la verità si è fatto preferire di più per la capacità di trovarsi con i compagni d’attacco.

VICTOR OSIMHEN voto 9 Devastante, trascinatore, leader e altri mille aggettivi. Forse andato oltre le aspettative, semplicemente incontenibile, goleador e vincerà la classifica marcatori. Si inventa gol dal nulla, arringa la squadra e la folla, è personaggio che va oltre il campo. Inutile spendere troppe parole, parla quello che abbiamo visto sul campo. Giovanni Simeone voto 7 è stato però una grande riserva quando il nigeriano è stato infortunato: gol pesanti e la capacità di sopportare le panchine.

KHVICHA KVARATSKHELIA voto 8 La prima parte di stagione è praticamente da pallone d’oro: salta tutti, inventa, segna, illumina il Maradona. Piovuto quasi dal nulla, non lo può marcare nessuno. Leggermente più prevedibile e macchinoso nelle ultime settimane, ma l’attenzione nei confronti del georgiano da parte delle difese libera le giocate degli altri. Il prossimo anno deve essere quello della conferma. Giacomo Raspadori voto 7 Ha trovato poco spazio, ma si è sempre fatto notare: il gol contro la Juventus resterà agli annali non di questa stagione ma della società.

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