“Domenica c’è l’insidia di una squadra forte. L’Atalanta ha vinto l’Europa League lo scorso anno contro il Bayer Leverkusen che era quasi imbattibile. Si sono qualificati per la Champions, come spesso è accaduto negli ultimi. Oggi l’Atalanta deve essere annoverata tra le più forti in Italia, è una realtà del nostro calcio. Va dato merito al club e a Gasperini che ha fatto un lavoro straordinario. Ho grande stima nei suoi confronti Sono strutturati per la Champions, noi siamo lontano di tanto rispetto a loro in quanto a struttura della rosa. L’aspetto positivo è che abbiamo più tempo per allenarci senza coppe”. Antonio Conte presenta in questo modo, in conferenza stampa, la sfida tra Napoli e Atalanta in programma tra due giorni.
“Non so se può essere definita una sfida da Scudetto. Sicuramente sono due squadre che lotteranno per l’Europa. Il nostro obiettivo è quello di rientrare in Europa. Loro oggi già ci sono lì, sono una realtà consolidata. Oggi potrebbero essere anche un buon esempio per noi, che dobbimo fare quegli step nel nostro percorso”, ha aggiunto il tecnico. “Non credo in pochi mesi si possa trasmettere tutto quello che c’è da trasmettere. Sicuramente ho trovato un gruppo di ragazzi che vuole migliorarsi, è un merito che gli va dato. Avere calciatori disponibili a lavorare sotto il piano fisico, tattico e mentale non è scontato e questo ha accelerato un pochino il percorso. Detto ciò, la mia esperienza mi dice che si tratta di un percorso da fare passo dopo passo, senza salti multipli”.
Sui singoli: “Lobotka è nelle fasi conclusive del suo recupero, sarà pronto per la prossima. Non era un problema banale il suo. Su Gilmour avevo zero dubbi, sta facendo molto bene sono contento stia con noi. Non giocava solo perché Lobotka faceva prestazioni eccezionali. Politano? Matteo stato il primo a dirmi che sarebbe stato disposto ad arretrare per dare man forte in caso di necessità. Lo sta facendo in maniera perfetta, ma anche Ngonge lo ha fatto bene contro il Lecce. Abbiamo bisogno di gente tecnica quando abbiamo il possesso, ma in fase di non possesso dobbiamo essere pronti anche con centrocampisti e attaccanti”.
“L’entusiasmo che abbiamo attorno per noi deve essere benzina. Sarò l’ultimo a spegnere l’entusiasmo e la passione che ci sono qui. Dobbiamo invece cercare di alimentarla, venendo qui ogni giorno e lavorando con un solo pensiero in testa. Il risultato è relativo, io voglio che i nostri tifosi vedano il senso di appartenenza a questa maglia”, ha proseguito.
“Io voglio chiarire, ancora una volta, che il Napoli vince e il Napoli perde. Non è Antonio Conte che vince o perde. Sono rimasto un po’ sbalordito e interdetto su un titolo dopo Inter-Juve sul sottoscritto che stava godendo. Capisco, mi hanno spiegato perché vengono fatti certi titoli. Ma il concetto che voglio ribadire è che qui c’è un “Noi”. Quindi è sbagliato anche dare specifici meriti a un singolo giocatore, oltre che allenatore. Sono cose che mi infastidiscono. Mi auguro che in futuro non vengano fatte queste distinzioni. Non voglio prendermi alcun merito ora che stiamo andando bene e non sarei l’unico colpevole nel caso, speriamo di noi, dovessimo affrontare un periodo più difficile”, ha concluso.