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“Gigi era una grande persona, un grande uomo, per me è stato importantissimo, mi ha dato l’opportunità di giocare il 4° mondiale, quando arrivò mi disse che per lui eravamo tutti uguali, quelli di 18 come quelli di 35, sarebbe stato il campo a decidere. Appena ha saputo la notizia ho chiamato tutti i miei ex compagni, da Ze Elias a Zamorano, anche i sudamericani erano colpiti, quello era un grande gruppo che è rimasto nella mente dei tifosi dell’Inter. Forse non eravamo fortissimi, ma eravamo compatti perchè davanti avevamo un giocatore come Ronaldo, nessuna aveva la sua qualità in velocità “. Queste sono le parole di Giuseppe Bergomi, capitano dell’Inter guidata da Gigi Simoni, tecnico recentemente scomparso a causa di un malore.
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Bergomi ha successivamente descritto nel dettaglio l’indole di Simoni, in collegamento con Sky Sport 24: “Per Simoni erano tutti uguali, fatta eccezione per il Fenomeno. Ci disse che così, eravamo tutti uguali tranne Ronaldo. Lui era un giocatore straordinario e l’avevamo capito tutti, Simoni, però, aveva coinvolto l’intera squadra facendo alternare tutti, ma sapendo che il leader tecnico era Ronaldo, che era lui che ci faceva vincere le partite. Quando Simoni arrivò all’Inter, Colonnese mi disse che era un sergente di ferro e che non bisognava farsi ingannare dai suoi modi gentili, ma questo noi non l’abbiamo mai visto, forse perchè vincevamo sempre e tutto andava bene“.
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