Il tecnico del Monza, Giovanni Stroppa, ha parlato dopo la vittoria in amichevole contro il San Giuliano per 3-2. Ecco le sue parole: “Bilancio abbastanza positivo. Abbiamo lavorato con quasi tutti gli effettivi, senza infortuni importanti. Diciamo che le cose sono andate nel modo giusto. Gerarchie per la porta? IN questo momento non voglio svelarvi niente, ho in testa sicuramente un titolare. Non voglio creare in un certo senso dualismi, devono lavorare bene come stanno facendo, penso di avere due portieri straordinari. Non dimentico il terzo, sorrentino, che è un giovane straordinario. Detto ciò devono lavorare così perché è un piacere vederli. Pessina ha avuto un’infiammazione ad un tendine del ginocchio e sta facendo le cure adeguate per ritornare in campo al più presto. Peccato perché sicuramente sta perdendo del tempo per ricondizionarsi ed inserirsi anche in un’idea diversa di gioco. Sensi penso che in un paio di giorni sia a disposizione. Lo abbiamo tenuto a riposo in queste due partite. Il resto è accettabile, a parte un po’ di pesantezza di gambe, tutti sono disponibili”.
E ancora: “Siamo assolutamente al punto giusto. Abbiamo lavorato molto bene, con tanta intensità. Poi ovvio che la differenza la fa la qualità. La testa sgombra, la libertà di fare le cose che questi ragazzi sanno fare. Oggi le difficoltà sono arrivate quando avevamo palla noi. Queste amichevoli devono metterti in difficoltà, per vedere quali sono le risposte di alcuni ragazzi. Cosa manca? Non lo so, manca un mese. Abbiamo le idee chiare, non sta a me poter dire o espirmi a cose che, appunto, visto il momento, non è giusto fare dei nomi. Non è giusto nemmeno dare dei consigli. Per lo meno non lo dico qui. Ripeto abbiamo le idee chiare e sappiamo dove intervenire. Ragazzi della Primavera? Mi piacciono tutti per l’atteggiamento, quando hanno voglia, quando cercano di sfruttare quei minuti a disposizioni, che spesso è poco visto che siamo tanti. C’è la volontà di avere giocatori forti italiani, ma se arrivano anche stranieri non ci tiriamo indietro. L’obiettivo era portare qui gente che aveva già fatto esperienza in Serie A. Italiani o stranieri non fa differenza, l’importante è che siano buoni”.