“Abbiamo preparato la gara di domani con logicità, la vittoria nel derby non ci fa partire in vantaggio. Sarà una partita difficilissima contro una squadra che ci può mettere in difficoltà. Dovremo andare li con grande umiltà su un campo dove la Juve ha perso e l’Inter ha pareggiato. Palladino? Tra gli allenatori giovani lui è uno dei più intriganti perché riesce a fare una fase difensiva come l’Atalanta con un palleggio alla Guardiola. E’ un allenatore da seguire con grande interesse”. Così Maurizio Sarri, tecnico biancoceleste nella conferenza stampa alla vigilia di Monza-Lazio.
Poi una riflessione sul livello raggiunto dalla squadra: “Dopo le grandi vittorie abbiamo vinto una volta sola. Questo è stato il nostro limite perché il nostro gruppo ha dimostrato di accontentarsi. Rispetto all’anno scorso abbiamo una continuità diversa, quest’anno a livello europeo non abbiamo fatto bene ma credo ci entri una scelta inconscia fatta dalla squadra. Io mi rivedo in questa squadra, sulla linea difensiva ad esempio siamo a livelli che alla Juventus e al Chelsea non ho mai raggiunto. Se però ci sia aspetta il Sarri del Napoli quello non ci sarà mai più perché li c’erano giocatori con determinate caratteristiche”. Infine una riflessione sui singoli, in particolare sui big come Immobile e Milinkovic: “Sergio non si sta esprimendo al 100% ma dobbiamo avere pazienza perché ci può fare al differenza. Lo aspettiamo con grande fiducia. Immobile dal punto di vista clinico sta bene, ma è stato fermo un mese e non può essere la 100% della condizione. Vediamo se riusciremo a sfruttarlo per uno spezzone di partita”, ha concluso Sarri.
Il tecnico ha poi parlato della mancata convocazione di Zaccagni in nazionale, tornando anche alla carica sul tema della sosta: “Io quando i miei giocatori non sono convocati sono contento perché possono allenarsi e riposarsi, abbiamo un commissario tecnico bravo come Mancini e sono decisioni sue Le nazionali sono una follia: Vecino ha fatto Italia, Giappone, Corea del Sud e Italia per fare due amichevoli. Ormai è palese che non è più fattibile. Io critico un calendario che sta diventando folle e sento di voler aumentare le partite, così la qualità si perde e il calcio è diventato un business e ci sta che tra 10 anni finisca tutto perché ci sono spettacoli più interessanti”.
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