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Inaspettato passo falso prima del derby d’Italia per la Juventus. L’Empoli, che ricorda il punto più basso dello scorso anno per la Vecchia Signora con il 4-1 nel giorno dei tribunali che ha sancito la fine di ogni illusione, ferma i bianconeri allo Stadium e dimostra il cambio di passo con Davide Nicola, al secondo pari consecutivo strappato nella “sua” Torino e con quattro punti nelle prime due sulla panchina toscana. I ragazzi di Allegri, ridotti in dieci uomini dal 18′ per una follia di Milik, oggi titolare ma per nulla in grado di sfruttare la chance, faticano tanto a riorganizzarsi e mettono in mostra tutte le difficoltà proprie di chi rimane in inferiorità numerica. Eppure, il gol era arrivato al momento giusto, con cinismo, coi soliti calci piazzati e col solito Vlahovic, poi però in dieci non ci si può abbassare così tanto e quel muro difensivo che sa ergere la Juve in undici è tutt’altra cosa. Baldanzi entra e pareggia i conti, mentre Yildiz, non schierato dal 1′ proprio per Milik, riesce a dare la scossa ma mancano le occasioni vere. E adesso l’Inter può scappare: la Juve è prima con due punti di vantaggio, ma i nerazzurri hanno due partite in meno, seppur complesse. E domenica prossima ecco lo scontro diretto: sarà infuocato.
La Juventus viene tradita da Milik, che sfrutta nel peggio dei modi la chance dal 1′, e perde tre punti importanti in chiave corsa scudetto in una delle tappe che sulla carta era tra le più vantaggiose per i bianconeri, la partita casalinga contro l’Empoli penultimo alla vigilia della trasferta dell’Inter sul difficile campo della Fiorentina. Invece, allo Stadium è un mezzo psicodramma per i bianconeri, che rimangono in dieci agli albori del primo tempo per la follia del polacco, che entra durissimo dopo uno stop sbagliato e viene espulso in seguito a intervento Var. Una partita a quel punto totalmente da ricostruire per la Vecchia Signora, che non subisce più di tanto ma deve faticare a costruire. Un’occasione cestinata da Miretti poco prima dell’intervallo, quindi a inizio secondo tempo il vantaggio con il solito Vlahovic, al momento il vero uomo in più anche quando c’è l’uomo in meno. Un gol che però non basta per portare a casa i tre punti, perché i ragazzi di Nicola hanno coraggio e con Baldanzi, entrato nel secondo tempo, beffano Szczesny con una conclusione rasoterra. 1-1 e tutto da rifare, ma mancano le energie e la scossa di Yildiz non basta.
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