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La Juventus perde quelle certezze che si era faticosamente costruita contro Bologna e Maccabi. Il Milan riacquista tutta l’autostima che a Stamford Bridge si era smarrita sotto i colpi di Reece James e Aubameyang. A San Siro il derby degli assenti finisce 2-0. Il Milan si conferma imbattuta in cinque delle ultime sei sfide contro la Juventus in campionato,  dopo che aveva perso 13 delle 14 precedenti. Se non è un passaggio di consegne, poco ci manca. Di certo, quel che si è visto alla Scala del Calcio è stato un confronto tra una squadra che con tanti assenti riesce comunque a stimolare un certo tipo di calcio ad alti livelli e un’altra che senza alcuni elementi fatica irrimediabilmente. Continua il mal di trasferta della Juventus: nessuna vittoria nelle quattro trasferte di questo campionato, come accaduto solo nel 1993/94 negli ultimi 40 anni. E continua anche il tabù San Siro per Vlahovic: mai una vittoria, mai un gol al Meazza. Dal 1′ Pioli sceglie Brahim Diaz al posto di un De Ketelaere che fin qui non ha ancora convinto.
Tutti gli occhi però sono puntati su Rafa Leao. Al 20′ e al 34′ l’attaccante colpisce due pali: prima con un tacco da corner, poi con un destro da fuori area. Ma il vantaggio è rinviato al 46′ e la sfortuna lascia il passo al cinismo rossonero. Sugli sviluppi di un angolo e di una mischia, Giroud colpisce Tomori che controlla e scaraventa la palla in rete. La Juventus fatica a reagire. Allegri toglie Cuadrado (ammonito) e inserisce McKennie. Al 54′ c’è il raddoppio rossonero. Vlahovic sbaglia un retropassaggio, Brahim Diaz ruba palla, salta Bonucci ed evita Milik e a tu per tu con Szczesny firma il 2-0. Le ultime occasioni sono per Milik e Kean, ma il Milan si salva e trova la porta inviolata. “Provate a togliere quattro titolari al Milan e vediamo se va in difficoltà ”, aveva detto Allegri in una conversazione con il Corriere della Sera. Senza Maignan, Florenzi, Saelemaekers, Messias, Ibrahimovic, Calabria e Kjaer, Pioli vince, convince e aggancia momentaneamente la vetta. Il tecnico bianconero, senza Pogba e Chiesa, invece è tra i sette tecnici del campionato a non aver ancora vinto fuori casa.
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