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Torna finalmente il sereno anche sul San Siro rossonero. Dalla grandine, sia in senso figurato (dopo il pesantissimo 5-1 del derby) che letterale visto il nubifragio abbattutosi in città a un’ora dal fischio d’inizio, allo squarcio di luce aperto dalla galoppata di Leao dopo 8′ minuti. La fotografia della vittoria del Milan per 1-0 contro il Verona corrisponde allo sprint del portoghese, per la prima volta con la fascia da capitano al braccio, nuovamente cinico dopo un paio di occasioni mancate in Champions col Newcastle. Pioli cambia abito al suo Milan, scende in campo schierando un 3-4-3 che permette a Theo Hernandez di riposare e a Florenzi e Musah di partire dal 1′. Eccezion fatta per il cambio forzato tra i pali, con uno Sportiello decisivo nel primo tempo su Folorunsho, a guidare l’attacco sono sempre Pulisic, Giroud e Leao. Al primo pasticcio difensivo, il 9 serve il 10, che si incunea tra due difensori e manda all’angolino di sinistro battendo Montipò.
Di fatto, però, resta l’unico lampo dei padroni di casa nella prima frazione. Poche idee, con le sponde di Giroud non così precise e un Pulisic meno brillante rispetto alle prime uscite, l’unica via resta quella del solito Leao. Rafa, però, ha poche occasioni di puntare l’uomo, sino a metà della ripresa: in contropiede e in campo aperto, prova ad accentrarsi ma viene murato dal pronto ripiego della difesa gialloblù. Pioli a questo punto, inserisce forze fresche con Loftus-Cheek e Jovic per un acciaccato Krunic e uno spento Giroud in un momento comunque favorevole al Verona. Nell’ultimo quarto d’ora esordio per Bartesaghi (al posto di un Florenzi applauditissimo), poi Okafor per Leao e Pobega per un Pulisic insufficiente. Il Milan non riesce a chiuderla, nel finale Musah scappa via sulla destra a tutta velocità ma Montipò gli dice di no e l’ex Valencia stramazza al suolo in preda ai crampi. Il Diavolo stringe i denti davanti ai 71.000 di San Siro e all’incessante tifo della Sud e ottiene tre punti di platino per rilanciarsi in classifica. In attesa di Inter e Juventus, il Milan fa il suo in una di quelle partite ‘sporche’, in cui il bel gioco può volentieri lasciar posto a una ritrovata solidità difensiva e il secondo clean sheet consecutivo. Massimo risultato con tante rotazioni per mister Pioli, all’interno di un tour de force importante tra campionato e coppa, dai volti nuovi anche alcune incoraggianti indicazioni. Sportiello dà sicurezza al reparto difensivo privo di Maignan, Musah è (quasi) inesauribile e Okafor è una spina nel fianco continua per il Verona dal suo ingresso in campo. Rimandato ancora una volta Jovic, il ‘vice-Giroud’ non lascia il segno ed è ancora un corpo estraneo. Poco propositiva anche la squadra di Baroni, che resta a quota 7 dopo l’ottimo avvio in Serie A e non riesce a sfatare il tabù San Siro: 32° match contro rossoneri, con un bottino di 19 sconfitte e 13 pareggi.
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