[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
“A un certo punto mi sono svegliato e il sogno era diventato un incubo”. L’ex braccio destro di Yonghong Li, Han Li, rompe il silenzio e racconta la sua verità sul tumultuoso acquisto del Milan culminato poi con la cessione a Elliott per l’impossibilità di ripagare il debito: “Il problema non erano i tifosi ma le persone di alto livello, le persone importanti, le persone che avevano il potere e che volevano proteggere i propri interessi. Avrebbero tentato di tutto per allontanarci, per tenerci fuori. Avevamo offerto la presidenza onoraria a Berlusconi, all’inizio aveva accettato ma pochi giorni dopo il closing ci ha detto di no, senza darci una ragione”.
Anche dal punto di vista finanziario la situazione si è dimostrata più seria rispetto alle previsioni del dirigente cinese: “Dovevamo immettere nel club una media di 10 milioni di euro al mese, molto più di quanto ci aspettassimo. Avevamo un certo budget e la dirigenza era chiamata ad aumentare i ricavi e diminuire le spese. E’ stato un peccato, avevamo piani e idee chiare e innovative per aumentare i ricavi, qualcosa che va oltre il merchandising, i diritti tv, lo stadio”.
[the_ad id=”668943″]
Li punta il dito contro i media e insinua un coinvolgimento dello stesso fondo Elliott nel repentino declino dell’esperienza cinese alla guida dei rossoneri: “Ci sono poche ragioni per cui siamo rimasti in silenzio. La prima è che non ci fidiamo di nessuno, a partire dai media. Poche ore dopo aver firmato, sono filtrati tutti i nomi degli investitori e la cosa ci ha danneggiati parecchio. Poi siamo sempre stati attaccati dai media. Nel febbraio 2018 ho anche chiesto a uno dei ragazzi del fondo Elliott se fossero loro i responsabili di certi attacchi, se volevano il club tutto per loro ma ovviamente ha negato”.
[the_ad id=”668943″]