“Il castello che avevamo costruito è crollato in quei 5 minuti di Milan-Roma e ancora oggi non sono riuscito a darmi una spiegazione. Ripenso agli allenamenti di quel periodo e non capisco come sia possibile, eravamo troppi fragili”. Sandro Tonali, intervistato da Massimo Ambrosini per Dazn, racconta così gli ultimi delicati mesi in Serie A del Milan campione in carica.“Possono capire due o tre partite, ma giocarne sette o otto in quel modo è una follia”, ha aggiunto il centrocampista rossonero.
Tonali racconta poi il suo arrivo e le prime difficoltà al Milan: “Sognavo di giocare qui, ma il primo anno è stato difficile: dividere l’essere tifoso e l’essere giocatore non è stato semplice, però dopo un periodo di assestamento ce l’ho fatta. All’inizio era un peso indossare questa maglia, mi trovavo in un posto in cui dovevo cercare di non deludere nessuno. Ho avuto paura, era tutto diverso, ma con l’aiuto di Pioli ho superato tutto”.
Una situazione in un certo senso molto simile a quella che sta vivendo Charles De Ketelaere in questa prima stagione in rossonero: “Lui è stato pagato tanto, è stato preso per risolvere le partite e sta pagando un po’ la pressione. Normale stia andando così, è la stessa cosa che è successa a me, ma è un grande giocatore che deve ritrovare sicurezza e noi dobbiamo aiutarlo. Deve andare bene una partita e poi vedremo il vero De Ketelaere”.
Infine, qualche parola anche nei confronti di Leao e Ibrahomovic: “Servono due uomini per marcare Rafa. Quando si accende, andiamo in porta in un secondo. Magari non sta avendo la continuità che ha avuto l’anno scorso, ma è il più forte e deve mettere sempre in campo questa qualità”. Sullo svedese, invece: “In allenamento voglio giocare contro di lui. Quando vinco le partitelle lo prendo in giro, però se perdi ti massacra”.