[the_ad id=”445341″]
“A volte devo darmi un pizzicotto per rendermi conto di quanto velocemente sia successo tutto. È come in un sogno”. È quel che sta vivendo il difensore del Milan, Malick Thiaw che un anno fa passava dallo Schalke in rossonero per poco meno di 9 milioni di euro. Ora il centrale si è guadagnato la fiducia di Pioli: “All’inizio era tutto nuovo e difficile, a causa soprattutto della lingua – racconta alla ‘Bild’ – ma la società ti mette a disposizione degli esperti che possono aiutarti in ogni ambito della vita. Adesso conosco bene i miei compagni, mi trovo bene, la città è un sogno, la gente è molto simpatica”. Ma è in campo, soprattutto, che Thiaw è cresciuto: “Sono maturato e mi assumo maggiori responsabilità. Sono più onesto con me stesso, anche più autocritico. Arrivare in un grande club come il Milan è stato incredibile. Lo conoscevo solo dalla PlayStation, da bambino giocavo con il Milan e con Ronaldinho su Pes. Quando ho indossato per la prima volta la maglia con lo stemma del Milan durante le visite mediche, stentavo a crederci. Ero incredibilmente orgoglioso e felice. Ci ho messo qualche giorno o settimana per capire che giocavo davvero nel Milan”.
Su Zlatan Ibrahimovic. “La seconda persona che si è avvicinata a me al Milan. La squadra aveva una partita, io ero in palestra e Zlatan mi si è avvicinato e mi ha detto ‘Benvenuto‘. È stato un momento fantastico. Non avevo paura di Zlatan, ma rispetto”. E sulla Serie A: “Pensavo di sapere già molte cose ma quando sono venuto qui ho capito subito che avevo ancora molto da migliorare. Gli italiani sono molto severi, molto meticolosi. Non importa se hai disputato 15 belle partite: c’è sempre qualcosa che puoi fare meglio. Al Milan non giochiamo all’italiana ma la difesa viene allenata in modo quasi ossessivo. Ogni dettaglio viene discusso con lo staff tecnico”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]