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Più si vede giocare questo Milan, più ci si chiede cosa sarebbe potuto essere: il rammarico non è poco. Cosa sarebbe potuto essere con Stefano Pioli in panchina sin dalla prima giornata, presieduta invece da un Giampaolo capace di soli 9 punti in 7 giornate. Cosa sarebbe potuto essere senza l’imperversa pandemia, la quale paradossalmente è stata un toccasana per i rossoneri. Il giusto e giustificato ottimismo dei tifosi milanisti non deve tuttavia discostarsi dalla realtà della classifica all’interno della quale, Giampaolo o meno, Covid-19 o meno, ci sono quattro squadre che sono nettamente superiori. La sensazione è che Atalanta e Lazio abbiano fatto stagioni superlative, dinanzi alle quali bisogna solo togliersi il cappello e perdere ogni sorta di speranza relativa alla Champions League.
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E così all’interno di una gara gestita in maniera ineccepibile dai rossoneri, che hanno dimostrato autonomia e velocità sin dal primo minuto sotto ogni punto di vista, c’è comunque spazio per tensioni. Tensioni non per fatti di campo, dove il Milan trita i felsinei grazie alle prime gioie in rossonero di Saelemaekers e Bennacer, alle conferme di Calhanoglu e Rebic e al gol del riscatto di Calabria, ma per fatti extracalcistici con protagonisti Pioli e Ibrahimovic. Non sono pochi infatti i tifosi che vorrebbero la permanenza del tecnico ex Fiorentina, ripudiando il già “annunciato” Ralf Rangnick. Non sono neanche pochi i tifosi pronti a vedere uno svedese, 40enne l’anno prossimo, vestire la maglia rossonera per una nuova stagione. I due sono entrati in contrasti in seguito alla sostituzione dello svedese, il quale avrebbe preferito alla sua sostituzione quella di un suo compagno di squadra. Una piccola remora che deve tuttavia rimanere tale, perché i rossoneri sembrano aver trovato la giusta formula per poter costruire un futuro brillante: un futuro dove tutti i tasselli devono rimanere allo stesso posto e dove le relazioni per forza di cose devono incrinarsi il meno possibile, per eccellere l’anno prossimo sin dalla prima giornata.
La forza di questa squadra è quella di rimanere compatta, a prescindere dal punteggio. Sembra il Diavolo che fu, capace di domare l’avversario, di decidere quando mettere il piede sull’acceleratore o tirare le briglia. Un inizio roboante, un inciampo alla fine del primo tempo e poi lo stesso spartito. Quattro gol sono il frutto di qualcosa di studiato, di costruito, che invece il vento tedesco probabilmente via. Però il Milan che domina è qualcosa che sorprende pure i più ottimisti dei tifosi, ma è un bel mattone per il futuro. Per un futuro più acceso, paradossalmente, c’è anche bisogno dei cugini interisti: la Roma nelle ultime giornate ha infatti ricominciato a marciare, ma domani sera la speranza Scudetto dei nerazzurri potrebbe prendere il sopravvento sulle ambizioni Europa League dei capitolini. Sarebbe un passo avanti dell’Inter, ma anche un passo avanti del Milan.
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