Serie A

Milan, sindacato Polizia: “Perché Bakayoko parla solo adesso? Faccia il suo mestiere”

Tiémoué Bakayoko
Tiémoué Bakayoko - Foto Antonio Fraioli

“Dopo una sparatoria tra senegalesi per questioni di spaccio, la polizia ferma un suv scuro con a bordo due persone che pare avessero diverse corrispondenze ad alcuni protagonisti della sparatoria (in particolare si parla di una maglietta verde). Tutto ciò che è accaduto è stato ripreso da un automobilista che ha deciso di postare il video sui social a distanza di pochi giorni”. Lo ha fatto sapere il sindacato autonomo della Polizia (Sap) per mezzo di una nota in risposta alle accuse di Tiemoue Bakayoko per la vicenda della pistola puntata: “Sorpresi dalle dichiarazioni di Bakayoko, che nonostante i fatti siano avvenuti il 3 luglio, ha deciso di farsi sentire adesso, solo quando il fatto è diventato di dominio pubblico. Sia chiaro, i colleghi sono intervenuti in una situazione di emergenza, dove il calciatore pare corrispondesse esattamente alla descrizione della persona da ricercare. Certi che Bakayoko e chi si trovava sul suv con lui si siano potuti spaventare, ma questo non significa che le tecniche operative non siano state corrette e che la sicurezza delle persone fermate per il controllo sia stata mai messa a rischio in qualsiasi momento. I colleghi hanno utilizzato le tecniche del protocollo previste nel momento in cui vengono segnalate ricerche di persone potenzialmente armate o pericolose. Bakayoko è un grandissimo atleta e un esperto di calcio, ma le tecniche operative di Polizia non sono il suo mestiere e lasci ad altri le valutazioni di merito”. 

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