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Un vantaggio dettato dai pochi impegni, o una pressione eccessiva sul campionato dopo il fallimento europeo? Il Milan di Stefano Pioli prova a guardare il bicchiere mezzo pieno, all’indomani della delusione di Champions League con un quarto posto arrivato proprio quando le cose sembravano essersi sistemate, nonostante uno ‘zero’ nel girone dopo tre giornate. Un percorso europeo caratterizzato da episodi, a partire dal confronto di San Siro contro l’Atletico Madrid, vero crocevia di una stagione europea che si chiude con quattro punti e senza l’Europa League.Â
La squadra rossonera saluta l’Europa e si concentrerà esclusivamente su Serie A e Coppa Italia. Lo farà da capolista, con 38 punti, una lunghezza in più dell’Inter che approda agli ottavi di finale da seconda classificata. Proprio i nerazzurri nella scorsa stagione uscirono dalla principale competizione europea con un quarto posto alle spalle di Real Madrid, Borussia Moenchengladbach e Shakhtar Donetsk. La pressione su Conte si concentrò esclusivamente sullo Scudetto, obiettivo centrato con diverso margine. Ora la situazione è diversa: l’Inter è chiamata al salto di qualità europeo, mentre il Milan proverà a sfruttare il ‘vantaggio’ dell’unico impegno. Ma non è sempre vero: il Napoli di Sarri del 2017-18 uscì dalla Champions League in un girone abbordabile (alle spalle dello Shakhtar) e salutò presto, a febbraio, anche l’Europa League. Forse, solo una coincidenza. Ma il Napoli, fino a quel momento capolista per 25 giornate, perse il primato della classifica proprio dopo essersi liberata del doppio impegno.Â
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