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Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha parlato riguardo alla situazione legata al nuovo stadio. Inizialmente infatti l’idea era quella di costruire un nuovo San Siro, ma il comune di Milano ha desistito fino a convincere il Milan a trovare una nuova collocazione per uno stadio tutto suo, a San Donato.
“Quella dello stadio è un’idea su cui lavoro da anni purtroppo. Parlando col sindaco Sala, che ho incontrato una cinquantina di volte, ho sempre avuto una differenza di visioni. Io cercavo di convincerlo dicendo che noi vogliamo fare lo stadio a San Siro, il più bello del mondo. Le cose si sono trascinate per anni, poi è arrivato quasi il colpo di grazia con l’indicazione della soprintendenza sul secondo anello. Sostanzialmente ha detto ‘non è il momento di esprimere il giudizio, ma se lo dovessi dare oggi direi che il secondo anello non si può toccare’ “.
“Questo ha messo una zeppa molto importante ai sogni di Inter e Milan. Quando tutto ciò è diventato impossibile abbiamo quindi guardato ad una cosa tutta nostra. Se nel 2018 fossimo riusciti a convincere che Milano aveva bisogno di un nuovo stadio, ed il sindaco avesse sposato quell’idea, lo stadio sarebbe già in costruzione. A volte però gli ostacoli si trasformano in opportunità e quella di San Donato lo è per noi. Mi auguro che diventi altrettanto iconico come lo è San Siro”.
“Pensiamo di fare il più bello stadio del mondo, sicuramente. Sarà uno stadio da 70mila spettatori, eco-friendly, portiamo valore ad un’area un po’ isolata, un po’ persa. Questi comuni intorno a Milano sono molto vicini al centro, siamo felici di questa soluzione. Ci piaceva ovviamente un soluzione a San Siro, sarebbe stata meno costosa anche perché avremmo diviso i costi. Ma non ci dava quel senso di identità come uno stadio nostro. Le cose hanno avuto il proprio corso, quindi diremo che facciamo lo stadio da soli a San Donato. Sarà un investimento importantissimo, un investimento miliardario. Un terzo sarà di investimento proprio, due terzi da prestito“.
Scaroni conclude: “Nei nostri auspici la prima gara sarà all’inizio del campionato del 2028, diciamo a luglio o agosto. Su quel terreno lì avremo un problema di parcheggi e collegamenti, è una specie di isola. Serviranno dei ponti di collegamento col resto della città. Faremo un’attività commerciale che sarà legata allo sport, naturalmente ristoranti, poi l’entertainment. Lo stadio vivrà tutto l’anno, con partite o altri eventi, ci saranno ampi spazi verdi che diventeranno fruibili perché saranno collegati con tutto ciò che c’è intorno“.
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