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Paolo Scaroni è da quest’estate il presidente del Milan. Il banchiere ed ex amministratore delegato di Enel ed Eni è stato nominato da Elliot, che ha rilevato da Yonghong Li la società rossonera a causa dell’impossibilità dell’imprenditore cinese di estinguere il debito con il fondo statunitense. Il numero 1 del club milanese ha parlato in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”, raccontando dei progetti del suo Milan e del futuro della squadra.
“Nel calcio ci sono due montagne da scalare contemporaneamente, quella sportiva e quella economica: sono intrecciate e tenute insieme dal Fair Play – ha detto Scaroni -. Il ragionamento è complessivo e deve portare a cambiare le logiche di espansione del nostro campionato. Dobbiamo guardare all’Oriente e in America perché per riportare qui i grandi campioni tutto passa dall’audience mondiale. Juventus, il punto di riferimento? E’ l’unica società che si è messa a percorrere la strada dei club inglesi. E’ un modello, certo. Ma anche se non condividerà ad Agnelli dico che vincere sette scudetti di fila è un bellissimo record, ma ormai i titoli nazionali perdono peso in favore delle competizioni europee. Personalmente a uno scudetto preferisco tre partecipazioni di fila nell’Europa dei big”.
SU HIGUAIN – “Gonzalo è normalmente piuttosto nervoso, con la Juve lo era ancora di più. Ma ha chiesto scusa e, motivo del ricorso, non ha insultato nessuno. A 30 anni, però, deve imparare a trattenersi”.
SU IBRAHIMOVIC – “Sul mercato non decido io. Ibrahimovic sarà libero di scegliere la sua nuova squadra. È un giocatore fantastico, da tifoso lo adoro per l’altezza abbinata all’agilità . Il giocatore preferito però ce l’ho già in rosa: è Suso. La mia idea del FFP? L’UEFA ha fatto bene a dotarsi di questo strumento, anche se certi meccanismi devono essere affinati. Buttare valanghe di soldi senza dover rendere conto a nessuno e poter giocare un campionato senza contendenti non va bene. In casi come il nostro è difficile star dentro certi parametri: se vuoi riprendere la posizione sportiva che credi ti competa, devi fare degli investimenti. Ma oggi è inutile comprare perfino Messi, se poi ti possono vietare di farlo giocare. Bisogna puntare sui giovani, crescerli a zero euro e rivenderli a 30-40 milioni è il modo migliore per realizzare profitti che poi ti permettono di fare altri acquisti. E i tifosi capirebbero”.