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“Non dovevamo dimostrare di saper giocare, io ho detto ai calciatori che quando serve bisogna far uscire quello che si pensa, senza paura. Non so se hanno capito il polverone che ho creato e ci hanno messo qualcosa in più, se è così mi fa piacere ma non dovevano dimostrare nulla”. Queste le parole di Roberto De Zerbi dopo la vittoria in rimonta del Sassuolo a San Siro contro il Milan. Grande protagonista, il centravanti Raspadori con una doppietta dalla panchina. “Abbiamo altri giovani come lui ed è bello vederli migliorare, acquisire convinzione e un po’ di menefreghismo che per un attaccante è importante. Poi fa certi gol perché è forte di suo. Ma anche nel primo tempo abbiamo avuto occasioni importanti con Boga e Berardi, il Milan è secondo in classifica ed è venuto a pressarci alto – prosegue il tecnico neroverde a Sky Sport, tornando poi sul caos SuperLega – Ieri ho potuto constatare quanto è difficile prendere una posizione, io confermo quanto detto ieri parola per parola. Sono cresciuto al Milan e so qual è il pensiero dei protagonisti ma tornassi indietro ridirei tutto: non ho offeso nessuno e non devo chiedere scusa, oggi sono ancora più convinto perché si sono mobilitati allenatori più importanti di me e tifoserie”. E poi sul suo futuro: “Bisogna far andare d’accordo il cervello col cuore, il rapporto che c’è con giocatori e società è qualcosa che va oltre. Oggi, di questa vittoria, sarebbe stato orgoglioso il nostro patron Squinzi”, conclude De Zerbi.
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