Ogni bambino che sogna di diventare un giorno un calciatore, spera di diventare un grande campione. Per essere però il più forte (o uno tra i più forti) tanti fattori devono incidere sulla carriera: i compagni, la squadra, il sacrifico, la condizione fisica. Quest’ultima componente la conosce bene Lucas Biglia, centrocampista del Milan. Già nella sua militanza alla Lazio, aveva avuto più di qualche problema fisico che l’aveva costretto a stare fuori dal campo anche in partite importanti. Il 30 ottobre dello scorso anno, in Milan-Genoa, Biglia esce dal campo di gioco per infortunio. Il giorno dopo si scoprirà che ha subìto una lesione muscolare al polpaccio e Gattuso dovrà fare a meno di lui per almeno quattro mesi.
In Chievo Verona-Milan, alla 27a giornata di campionato, Lucas Biglia torna ad indossare la maglia da titolare dopo 132 giorni di calvario. Il suo predecessore, Bakayoko, ha iniziato con qualche difficoltà, ma si è ripreso con il passare delle giornate. Il francese però metteva nel centrocampo rossonero fisicità e quella tecnica che gli permetteva di saltare l’uomo che lo marcava. L’argentino invece ha un’altra filosofia: dà alla propria squadra delle geometrie che gli permettono, invece, di anticipare il diretto avversario. La sua prestazione sul campo del Bentegodi ne è la dimostrazione pur con due scriminanti: una condizione fisica ancora precaria; il fatto che Di Carlo mette uno dei due attaccanti, Stepinski o Meggiorini, come suo marcatore fisso. Per tornare però in campo in grande stile si regala la gioia più grande: il gol. Al minuto 30, Paquetà si guadagna un calcio di punizione, che il centrocampista argentino trasforma con successo: piazza il pallone sotto l’incrocio dei pali, emulando la maledetta di Pirlo. Il Milan non regala ai suoi tifosi una grande prestazione, caratterizzata da un possesso palla lento e a tratti sterile. Per fortuna però dei tifosi rossoneri, Biglia riesce ad essere un faro di speranza: bravo nella fase di impostazione, ma anche nel contenere eventuali azioni offensive di un Chievo arrembante. Una buona notizia questa per Gattuso, soprattutto per il derby del prossimo weekend.