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“La classifica non è ancora completa, perché mancano dei recuperi, ma tutte le prime cinque squadre della classifica sono in lotta per scudetto e qualificazione Champions. Quindici partite sono tante, ci sarà da spingere. Ho sempre detto che Inter e Juventus sono le squadre più forti del campionato e continuo a pensarlo”. Queste le parole del tecnico del Milan, Stefano Pioli, intervenuto a “Radio Anch’Io” su Rai Radio1, due giorni dopo la vittoria contro l’Inter nel derby.
DERBY – “La squadra non ha mai smesso di crederci e continuato a giocare, ho sentito tanti commenti sul derby ma non rispecchiano la partita. È stato un match più equilibrato di quanto si pensa, lo dicono i dati. Abbiamo avuto 4 occasioni e 10 tiri per parte, un possesso palla superiore noi”.
SULL’ARBITRAGGIO – Sono assolutamente favorevole a questo tipo di direzione, l’arbitro decide come interpretare partita e falli e poi ci sono giocatori intelligenti che si devono adeguare. In Europa certi mezzi falli non si fischiano e non ti puoi permettere di protestare o restare per terra.”Il calcio è un gioco di contatto, se è troppo spezzettato non fa bene a nessuno – prosegue l’allenatore del Milan -. Var? Credo sia impossibile eliminare del tutto l’errore ma penso che la nostra classe arbitrale stia facendo del meglio per far sì che sia la qualità della squadra a determinare il risultato finale”.
FUTURO – “La mia posizione va al di là del contratto, mi sento veramente bene e sono in piena sintonia con il club. A oggi direi che potrei rimanere al Milan per sempre, poi si sa che il calcio è pieno di imprevisti”.
SINGOLI – “Kessié è un grandissimo professionista, è determinato e sereno: quello che sarà il suo sviluppo contrattuale lo vedremo. Ibrahimovic? Rimane una risorsa importante e saranno le situazioni che succederanno di qui alla fine che determineranno il suo futuro. Sta facendo il possibile per rientrare dall’infortunio, non sarà mai un peso – prosegue il tecnico rossonero -. Maignan? Lo abbiamo affrontato in Europa League, di lì ci ha colpito e lo abbiamo fatto seguire dal nostro scouting. È un ragazzo che ci mette anima e cuore per crescere: è molto volenteroso e forte, ha già vinto e fa parte della nazionale”.
INFORTUNI – “Non abbiamo subito più infortuni rispetto ad altre squadre ma sono arrivati tutti insieme, all’inizio di novembre. Per i dati in nostro possesso, per prevenzione e carichi di lavoro non dovevano succedere. Invece c’è stato un momento in cui non siamo stati così bravi e fortunati; ciò purtroppo lo abbiamo pagato”.
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