Un Milan naif, svagato e con la testa inevitabilmente alla Roma quello che non va oltre un pareggio di rimonta sul campo del Sassuolo. A Reggio Emilia finisce 3-3 e i rimpianti possono essere da entrambe le parti: i rossoneri per l’approccio pessimo a inizio primo e secondo tempo, i neroverdi perché sul 3-1 hanno sprecato un contropiede quattro contro due che avrebbe potuto chiudere i giochi. Invece, nonostante un Laurienté versione anno scorso e la voglia neroverde di non salutare per la prima volta la Serie A, alla lunga con i cambi, la qualità, la rabbia, la squadra di Pioli riesce quantomeno a evitare la sconfitta contro la storica bestia nera che negli ultimi anni si era trasformata in un talismano, vedi vittoria dello scudetto. Un pari che ferma la striscia di cinque vittorie consecutive in Serie A, che sa di inciampo come a Monza, ma che alla fine consente di mantenere invariate le distanze dalla Juventus terza, anche se adesso nel derby sarà ancor più difficile evitare che i rivali possano festeggiare lo scudetto: servirà verosimilmente una vittoria, con alcuni assenti tra cui Thiaw per squalifica e la stanchezza del post Olimpico. Ma per l’appunto, prima c’è da pensare alla Roma, una partita paradossalmente più importante di quella coi nerazzurri.
E’ un avvio disastroso quello del Milan, che con un po’ di seconde linee e soprattutto evidentemente la testa alla Roma prende due schiaffi in dieci minuti: difensori belle statuine nel primo di Pinamonti, con il Sassuolo che sembra giostrare la propria trama offensiva contro delle sagome, mentre la seconda rete, quasi tragicomica, mette in luce l’importanza di Maignan su uno Sportiello non impeccabile in uscita e premia la velocità di Laurientè. Troppo facile per la squadra di Ballardini costruire palle gol nel primo quarto d’ora, ma da qui in avanti il Diavolo comincia a spingersi con continuità in avanti, con tanti uomini, e con un uno contro due straordinario di Leao accorcia le distanze sul 2-1. Un gol meraviglioso quello del portoghese, assente ingiustificato tre giorni fa in Europa League, ma capace anche di queste giocate. Che dovrà inevitabilmente replicare anche giovedì prossimo per il vero grande obiettivo rossonero. Si va all’intervallo con gli emiliani avanti, nella ripresa nuovo grande approccio della penultima in classifica ed è 3-1, ancora con Laurienté, sulla passività clamorosa della difesa rossonera, con Kjaer in enorme difficoltà e Sportiello che non si allunga al meglio. Poteva essere una mazzata più grossa poco dopo per la seconda della classe, ma si concretizza la regola del gol sbagliato e gol subito: Laurientè spinge la ripartenza in quattro contro due e si impappina quando arriva il momento di decidere tra il tiro e l’assist, capovolgimento di fronte con Tressoldi che buca su Leao, gli concede il cross, Consigli in uscita non perfetto e Jovic segna a porta vuota riaprendola di nuovo. E i ragazzi di Pioli, complici anche i subentri di Giroud e Reijnders, portano l’inerzia dalla loro: arriverebbe il 3-3 con Chukwueze, ma il Var interviene per un fuorigioco ed è la seconda rete annullata al nigeriano quest’oggi. In un finale convulso, il pareggio arriva comunque: lo firma Okafor, l’uomo dei gol dalla panchina, e ci vuole un super Consigli per evitare la rimonta completa che sarebbe stata effettivamente ingiusta per quanto visto.