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Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan è intervenuto alla trasmissione QSVS girata negli studi di Telelombardia. Mirabelli ha ripercorso la sua avventura in rossonero e ha giustificato il suo operato spiegando le sue ragioni. “Ci si deve ricordare da dove il Milan partiva. Il Milan aveva la necessità di avere uno zoccolo duro di squadra, sapendo di incontrare prima o poi dei paletti dalla UEFA. Quel mercato era franco, potevamo fare qualcosina. L’idea era quella di poter fare degli acquisti, formare una squadra giovane, era la terza in Europa e la prima Italia. Il mercato, quando si parla di quella sessione, si fa in entrata e in uscita. Sento spesso o leggo spesso che sono stati spesi tanti milioni, ma abbiamo fatto anche un importante mercato in uscita, senza vendere grandi campioni – Afferma Mirabelli parlando di quella che era stata la campagna acquisti estiva fatta insieme a Fassone – Sono stati dati via giocatori che rappresentano una parte dei ricavi. Una delle cose che posso dire, è che nella storia del Milan l’unica volta in cui non ci sono stati incentivi all’esodo ma è stato tutto in entrata è stato fatto da noi.
Mirabelli poi è passato all’argomento Cristiano Ronaldo: “E’ un’argomento delicato. Ci siamo fermati perché i numeri non lo permettevano. Però con la proprietà attuale lui avrebbe giocato sicuramente da noi – questa è la convinzione dell’ex direttore sportivo – Avevamo definito l’ingaggio e Ronaldo ci ha detto che non aveva mai vinto l’Europa League e che l’avrebbe vinta“. In conclusione Mirabelli ripercorre l’acquisto di Kalinic: “Stavo trattando Aubameyang, ma per Montella la prima scelta era Kalinic“.Â