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“Cristiano Ronaldo? Era un’operazione che ci era venuta in mente e sottotraccia ne parlammo con Jorge Mendes. Sapevamo che poteva avere problemi al Real. Parlammo anche di ingaggio e facemmo tutto, ma poi la proprietà cinese bloccò tutto perché non era sostenibile. Con la proprietà di oggi CR7 sarebbe stato rossonero”. Questa la rivelazione di Massimiliano Mirabelli, l’ex direttore sportivo del Milan racconta la trattativa per Cristiano Ronaldo che è stato ad un passo dal vestire la maglia rossonera. “Ibrahimovic? Scaldare il cuore dei tifosi con un grande campione che ha vestito la maglia rossonera è sbagliato – ha sottolineato Mirabelli nel corso di una lunga intervista a Sportitalia – Ce lo offrirono anche a noi e dicemmo di no perché il Milan ha la necessità di acquistare giocatori per un nuovo ciclo e Ibrahimovic nonostante sia un campione a livello anagrafico non rientra in quest’ottica”.
Sulla fascia di capitano data a Leonardo Bonucci: “Si è trattato di un errore non perché lui sia un cattivo ragazzo, ma perché c’erano altri con maggiore storia rossonera che la meritavano”, poi non poteva mancare un commento sul rapporto con Mino Raiola, agente di Gianluigi Donnarumma: “Non c’è un odio o una guerra fra di noi, ognuno cercava di tutelare i propri interessi. Mino probabilmente era abituato in maniera diversa dai miei predecessori. Ricordiamo che Donnarumma non aveva rinnovato col Milan prima del mio arrivo nonostante gli ottimi rapporti coi rossoneri, fu un’estate molto calda e impegnativa che però alla fine ha portato al prolungamento del portiere senza dare a Raiola i 30-40 milioni di euro di commissione. I toni a volte sono stati abbastanza accesi”.
Infine un altro retroscena di mercato legato agli attaccanti trattati lo scorso anno: “Da anni è risaputo il rapporto con Aubameyang, ci siamo visti più volte e lui era il mio unico obiettivo per l’attacco anche se il Dortmund chiedeva tanto. Mentre lavoravo per portarlo a Milano dovevo sentire anche le richieste del tecnico che riteneva Kalinic come prima scelta. Era una trattativa difficile quella per il gabonese e sono intercorse altre trattative che poi hanno portato alla squadra che abbiamo costruito senza lasciare nulla da pagare perché quella proprietà ha pagato tutto quello che dovevamo. Noi trattavamo 4 attaccanti che erano Benzema, Morata, Higuain e Immobile”.