“Vincere da calciatore è diverso, sfoghi la tua energia in campo. Da dirigente la sfoghi a casa. Resta la passione per questo sport e per il Milan. La mia carriera da dirigente esiste solo perché c’è il Milan. E il Milan ha un suo dna, ci mette meno degli altri a fare quel che deve fare”. Lo ha detto il direttore dell’area tecnica rossonera, Paolo Maldini dopo la vittoria dello Scudetto. “Abbiamo dato un programma, un’idea credibile a molti ragazzi giovani e abbiamo rispettato questi programmi – spiega a Dazn -. Ci mettiamo meno di altre squadre a fare certe cose, abbiamo un dna tutto nostro, non ci esaltiamo nei momenti belli e non buttiamo giù nei momenti brutti. Questo equilibrio fa sì che il Milan ci metta meno di altre squadre per arrivare ad un certo livello”. Nella nuova vita da dirigente Maldini si pente anche dell’attacco alla vecchia proprietà rossonera del 2014 (“Hanno distrutto il mio Milan”): “Oggi non lo direi, ci sono difficoltà nel creare una squadra che non sono chiare da fuori. Nella vita si sbaglia e c’è da imparare”. E su Tonali: “Ha fatto un cambio di marcia, chi lo vede tutti i giorni in allenamento sa quanto vale. Chi ha giocato in grandi club, sa la differenza tra giocare in certi stadi e in altri”.
Milan, Maldini: “Vincere è nel Dna di questa squadra, ci mette poco”
Paolo Maldini, Foad Ashtari, CC BY 4.0