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“Giroud? È un campione e un professionista esemplare”. Queste le parole di Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica del Milan, intervenuto nel corso del Festival dello Sport di Trento. “Ha vinto il Mondiale, tuttora gioca con la Nazionale ad alti livelli, ma soprattutto è un uomo squadra, è umile e sa venire fuori nei momenti di difficoltà. Chi ci riesce è senza dubbio un campione, come ha fatto nel derby di ritorno Olivier. Quella partita sentivamo potesse essere decisiva, abbiamo battuto molto sul fatto che i momenti in cui puoi vincere non passano sempre due volte. Per l’acquisto di Theo, che fu uno dei primi ad arrivare sotto la mia gestione, ho usato le parole che avrei utilizzato con mio figlio. Con lui così come con tutti i miei calciatori, perché li vedo davvero come devo figli, ai quali cerco sempre di dare supporto nei momenti difficili e di stargli accanto in quelli più belli”. “La volontà è proprio quella di stare accanto ai miei calciatori in tutto e per tutto. Questo perché ricordo le mie insicurezze e le mie ansie da calciatore, e se al tempo qualcuno mi fosse stato più vicino le cose magari sarebbero andate meglio”, ha aggiunto Maldini.
“De Ketelaere? La pazienza è fondamentale, ricordiamoci dei primi mesi alla Juventus di Platini”. Così Paolo Maldini, dirigente del Milan e icona rossonera intervenuto nel corso del Festival dello Sport tenutosi a Trento: “De Ketelaere è un 2001 che ha già esperienza in Champions ma che deve migliorare in tante cose – aggiunge -. Sui giovani poi si fanno delle scommesse, alcune le vinci altre no, ma su di lui non abbiamo molti dubbi. Pioli? Ha un energia in campo incredibile, contagiosa. Ho avuto la possibilità di conoscerlo dal punto di vista tecnico, tattico, ma anche umano e morale. Pioli condivide le strategie sul mercato, non prende alibi, tutte cose che lo hanno fatto crescere come uomo. È un leader nato, abbiamo un rapporto cementato e in cui si condivide un momento fantastico. Sono contento per lui perché finalmente ha trovato un ambiente in cui dimostrare davvero chi è”.
Infine una battuta anche su Ibrahimovic: “Vuole tornare a giocare, a 40 anni sa che fa ancora la differenza. Sul futuro non si deve preoccupare anche se ha un po’ di ansia nel pensare di smettere”, ha concluso.
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