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“Ho iniziato al Milan come ala destra, ma dopo tre o quattro anni, in seguito all’infortunio di un compagno di squadra, sono stato arretrato nella linea difensiva e mi è piaciuto. Due anni dopo stavo già facendo il mio esordio in Serie A, ancora in questa posizione. Sono destro, ma non ho avuto troppi problemi a giocare a sinistra”. Queste le parole di Paolo Maldini in un’intervista ai microfoni di France Football, che lo ha inserito nella top 11 del Dream Team Pallone d’Oro. “Mi sono spesso sacrificato per la squadra, sarei potuto anche essere un terzino sinistro migliore se non mi fossi preoccupato di quello che chiedeva l’allenatore – ha detto il direttore tecnico del Milan -. Ma è stato comportandomi come ho fatto, che ho raggiunto una stima ancora più alta da parte del mondo del calcio. Roberto Carlos? “La sua storia all’Inter fa riflettere: è stato messo da parte con il pretesto che aveva difficoltà a difendere quando non era vero, era un giocatore difficile da sorprendere nell’uno contro uno”.Â
“Il Mondiale del 78 è stato il primo che ho visto in TV e la storia di Cabrini è stata molto bella – ha proseguito Maldini -. Era giovane, aveva un aspetto incredibile ed era stato fantastico! A Milano, poi, mi sono ispirato a Tassotti: non aveva un grandissimo fisico ma una tecnica raffinata“.Â
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