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“Assurdo. C’erano almeno mille motivi per interrompere quella partita”. Leonardo, direttore tecnico del Milan, è furioso per la gestione dei cori razzisti in occasione della semifinale di Coppa Italia 2018/2019 contro la Lazio, vinta per 1-0 dai biancocelesti che hanno conquistato l’accesso alla finale. “Con le nuove norme, non doveva neppure attendere il secondo o il terzo coro, gli bastava il primo per richiamare la squadre al centro del campo, far diffondere gli annunci e poi, in caso di altri cori, sospendere definitivamente la partita – afferma il dirigente rossonero alla Gazzetta dello Sport -. Invece nulla. Ma i cori razzisti e gli ululati li hanno sentiti tutti. Se sono stati trasmessi due annunci dagli altoparlanti, significa che insulti e cori erano ben udibili da tutti. Eppure Mazzoleni ha tirato dritto, come se fosse stato l’unico a non sentire”.
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“Ovviamente, dato il precedente della partita di campionato, era nell’aria che potesse succedere qualcosa – continua Leonardo -. Infatti, in modo informale, alla vigilia abbiamo contattato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Federcalcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pubblico… E abbiamo ripetuto appelli alla responsabilità ai giocatori. Sono stati zitti loro, siamo stati zitti noi. Non bastasse, la mattina della partita c’è stata quella manifestazione a piazza Loreto. Ci doveva essere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione che potesse portare alla violenza”.
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