“È una partita difficile, il Milan ci ha sempre creato delle difficoltà e mi sembra che sia una squadra in grandissima condizione fisica e mentale. Ha fatto due partite su grandi livelli con due vittorie importantissime con Roma e Lazio. È una partita complicata“. Così Maurizio Sarri alla vigilia di Milan-Juventus, big match della trentunesima giornata del campionato di Serie A in programma domani sera alle ore 21:45 allo Stadio San Siro. La Juve arriverà a Milano forte dei recenti stop di Lazio e Inter che hanno permesso ai bianconeri di volare sul +7 nella corsa Scudetto: “Ma i risultati non devono creare nessun tipo di rilassamento, in questo periodo tutte le partite sono difficilissime e sbagliare una partita può essere estremamente facile – ha puntualizzato Sarri in conferenza stampa -. Nessuna delle squadre che ho visto mi pare si trovi con una grandissima condizione fisica, l’aspetto mentale giocando ogni tre giorni è estremamente delicato. Luglio sarà un mese difficilissimo, bisogna procedere come abbiamo fatto in questo momento“.
Poi sul rapporto con Gonzalo Higuain: “Durante la stagione ho letto di aver litigato un po’ con tutti, in realtà l’unico giocatore con cui litigo è Higuain, forse perché anche lui necessità di questa aggressività per tirare fuori il meglio. Mentalmente sta bene, fisicamente non so che tipo di tenuta possa avere. Negli ultimi giorni si è allenato con più intensità però anche lui nell’ultimo mese ha avuto pochissima continuità di allenamento. Lui è uno che quando va in depressione ha bisogno di grande aiuto e accompagnamento dal punto di vista affettivo, ma se va in esaltazione è uno che si può accontentare“. E sui possibili miglioramenti della squadra: “Abbiamo dei margini di miglioramento, nell’ultima partita ad esempio per 20 minuti abbiamo perso le distanze. Le palle perse non erano subito riconquistate ma abbiamo concesso spazio agli avversari per le ripartenze. I margini di miglioramento ci sono indubbiamente, sono contento di quello che ho visto fare alla squadra in questo periodo però siamo anche consapevoli che possiamo migliorare ancora. In questo periodo è dura perché il periodo è molto atipico ed è difficile giocare con questa frequenza in cui è difficile dare continuità a risultati e prestazione“.