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Dodicesima giornata di Serie A, un turno di campionato ricco di partite già estremamente delicate per il proseguo del campionato. Spicca, come ovvio che sia, il derby della Madonnina con il Milan capolista e l’Inter che non può assolutamente perdere contatto. Le squadre, però, sono reduci da emozioni contrapposte in Champions, con i nerazzurri che hanno vinto e che hanno grandi chance di passare il turno e che proprio da questo possono trarre linfa vitale per il campionato, e i rossoneri sono sì ancora in corsa, ma a un passo dall’eliminazione, e che potranno concentrarsi principalmente all’interno dei confini nazionali.
E’ il derby delle assenze, dopo un’estate nella quale sono andati via protagonisti come Lukaku e Hakimi in direzione delle squadre più ricche, ma Dzeko come terminale offensivo sta facendo alla grande e Dumfries sta provando a inserirsi nei meccanismi. E dallo switch Conte-Inzaghi, la squadra nerazzurra non ci sta sicuramente perdendo. Poi c’è un Calhanoglu che deve ancora far vedere tutto il potenziale e che proprio contro la sua ex squadra, con la quale non si è lasciata benissimo, può trovare la prestazione che possa convincere tutti i tifosi. La squadra di Pioli, ex di turno non troppo rimpianto dall’altra parte della barricata, valorizza invece il collettivo con Ibrahimovic ancora decisivo a 40 anni e tanti giocatori pronti a giocare con lui ea ricevere da lui la giusta assistenza in termini di autostima e personalità. Due squadre complete, ma che possono ancora fare tanto di più: il derby però a livello emozionale sarà cruciale anche per il resto della stagione, chi perde potrebbe essere ridimensionato, chi vince acquisire ulteriore convinzione.
Da non perdere anche Juventus-Fiorentina. La partita è già delicatissima delle parti dei bianconeri, quattro vittorie su quattro in Champions e con invece enormi difficoltà in campionato. Senza una vittoria contro i viola che li precedono in classifica di fatto metterebbe a rischio solo lo scudetto che ormai è più che sfuggito, ma anche la qualificazione alla Champions che è l’obiettivo minimo, e quindi quel quarto posto risultato già ottenuto l’anno scorso tra mille difficoltà che è sembrato poi quasi un trionfo. Una vittoria contro la Viola, rivale di sempre, deve essere imperativo categorico per non mandare all’aria un’intera stagione. Non sarà facile per il Napoli vincere l’undicesima su dodici. In primis, perché il Verona arriva da risultati pazzeschi e dopo essersi presa lo scalpo di Roma, Lazio e Juventus con il capolavoro sfiorato col Milan. Va detto, però, che le vittorie di peso sono arrivate tutte al Bentegodi, mentre in trasferta anche con Tudor si è stentato un po’. E allora la squadra di Spalletti sa che può usare la vittoria in Europa come slancio per vincere ancora e alimentare il sogno scudetto.
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