All’indomani della sfuriata, in casa Milan prova a tornare il sereno. Nonostante la vittoria, la terza di fila in Champions League, arrivata soltanto all’ultimo respiro e con un gol molto contestato dalla Stella Rossa, a fine partita, intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Paulo Fonseca ha ritenuto di dover strigliare la sua squadra e ha lanciato un messaggio, più o meno esplicito, anche alla società, questo in virtù pure di qualche infortunio di troppo e delle scelte limitate per il mister rossonero, chiamato ora a correre anche in campionato.
Non erano presenti a Milanello, ma come riporta l’Ansa i dirigenti del Milan hanno incontrato oggi Paulo Fonseca durante la festa di Natale del settore giovanile a San Siro. L’ex attaccante e ora dirigente di RedBird e il tecnico lusitano hanno parlato e il loro colloquio, riferiscono le fonti, è stato sereno. Questo perché la dirigenza rossonera reputa le parole del proprio allenatore, pronunciate ieri sera, necessarie per incidere a livello psicologico nella sua squadra e alzare dunque il livello, così come chiesto dal club.
Ma cosa ha detto ieri Fonseca? Riavvolgendo il nastro, ne viene fuori un pesante e diretto attacco alla squadra: “Il problema è che la nostra squadra è una montagna russa. Oggi stiamo bene, domani non lo so. Sembra sempre un testa o croce. E’ impressionante. Io so che lavoro tutti i giorni per fare bene. Non so se nella nostra squadra tutti possono dire questo. Devo parlare con la squadra di quello che è successo in campo, loro devono capire che questo non deve succedere”. Quindi, nel mirino dell’allenatore del Milan ancora i suoi ragazzi: “Come gestire la situazione adesso? Io non mi fermerò, perché ho la coscienza apposto. Se ci sarà bisogno di chiamare i ragazzi della Primavera o del Milan Futuro, lo farò. Senza alcun problema, assolutamente”.