Se di saga Scudetto si può parlare, in questo caso, più di tutti, è possibile farlo seguendo i dettami del linguaggio narrativo. C’è una ‘Origin Story’, un protagonista che piano piano lascia la scena a personaggi apparentemente secondari, c’è il momento della scelta, del bivio, che si rivela decisiva, c’è anche il rimpianto di chi se ne va e un’antagonista. Nello Scudetto del Milan tutto è nato da un 5-0 subito contro l’Atalanta, ma la storia si è sviluppata dopo l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, prima frontman motivazionale e poi attore non protagonista di una cavalcata vincente che ha visto esaltarsi chi la scorsa stagione doveva fare di più e non l’ha fatto: Leao, Tonali, Calabria… E quel ‘tutto’ esiste perché al momento del bivio si è scelto il condottiero giusto: Pioli a Milano, Rangnick a Manchester. E la storia si è infiammata, e non si è spenta, quando chi protagonista doveva esserlo, se n’è andato a Parigi dopo un Europeo vinto: Gigio Donnarumma. Ma non è lui l’antagonista, e non lo è nemmeno l’Inter, ma la sfortuna di un percorso tormentato dagli infortuni: Maignan fuori un mese e out per tre big match, Kjaer stagione finita a gennaio. Un copione che riporta lo Scudetto nella Milano rossonera. Un film non si chiude mai con i numeri, si può fare un’eccezione: il Milan è la squadra che ha subito meno tiri in Serie A nel 2022, i rossoneri hanno incassato infatti solo nove reti nel nuovo anno solare, dato più alto solo del Liverpool (otto) nei cinque grandi campionati europei. Solo il Liverpool (che non perde in Premier League da dicembre), ha una striscia di imbattibilità aperta più lunga del Milan nei maggiori cinque campionati europei.
MILAN, LO SCUDETTO PASSA DALLA DIFESA
MILAN CAMPIONE, RIVIVIAMO LA CAVALCATA ROSSONERA
MILAN CAMPIONE, CAPOLAVORO DI PIOLI
IL PAGELLONE DEL MILAN: COME E’ ARRIVATO LO SCUDETTO
ATALANTA-MILAN 5-0 (22/12/19)
Nel film della stagione trionfale, c’è spazio per il momento che più di tutti l’ha resa possibile. In quella partita l’Atalanta si presentò in campo con 38 gol realizzati all’attivo, il Milan con 16. In Milan-Atalanta del maggio 2022 i gol sono gli stessi con 14 reti subite in meno ma soprattutto 21 punti in meno. Gasperini che saltella è solo un lontano ricordo. Da lì la reazione d’orgoglio in una marcia che non si è mai fermata.
ATALANTA-MILAN 2-3 (03/10/2021)
Da Bergamo a Bergamo. Tre gol in 78′: Calabria, Tonali, Leao. Poi lo spavento finale col tentativo di rimonta. Una sintesi di un Milan che travolge, ma a volte fatica anche a dare il colpo del ko. Con quella vittoria i rossoneri eguagliarono la loro miglior partenza nell’era dei tre punti a vittoria nelle prime sette gare giocate in Serie A: 19 nel 2003/04.
MILAN-SASSUOLO 1-3 (28/11/2021)
La crisi. Dopo il poker con la Fiorentina, ecco il tris dei neroverdi. Da maggio fino a quel giorno il Milan aveva vinto sei delle otto gare casalinghe disputate in Serie A, senza perderne nessuna e mantenendo cinque volte la porta inviolata. Scamacca, Raspadori e Berardi però banchettarono e decretarono un cambio netto nelle gerarchie in difesa, con Romagnoli relegato da capitano a quarto difensore.
MILAN-SPEZIA 1-2 (17/01/2022)
L’istantanea è Rebic con le mani sulla testa dell’arbitro Serra. Poi le lacrime negli spogliatoi del direttore di gara, Ibrahimovic a consolarlo e il concetto dell’arbitro “che sbaglia come i giocatori” chiaro a tutti. Un pezzo di Scudetto è anche per lui, che potrà vivere la sua carriera senza portare a vita il marchio di un titolo perso per quel gol clamorosamente tolto (non si può dire annullato) a Messias. Poi la beffa del gol di Gyasi. Sembrava tutto perso, ma il Milan che sa reagire aveva appena fatto il pieno di motivazioni.
INTER-MILAN 1-2 (05/02/2022)
Al 74′ del derby più atteso la classifica era la seguente: Inter 56, Milan 49. In quel quarto d’ora che ha deciso il campionato e che è costato a Simone Inzaghi uno Scudetto fino a quel momento in cassaforte, la classifica si è ribaltata: Inter 53, Milan 52. Una settimana prima del sorpasso. La beffa più grande firmata da Olivier Giroud, l’uomo dei gol pesanti nei big match. L’ultima sconfitta interna dell’Inter prima di quel giorno risaliva all’ottobre 2020, sempre contro il Milan, dopo una striscia di 28 sfide da imbattuta che rappresenta il record degli ultimi 10 anni. Una buona sintesi per dire che solo questo Milan poteva fermare l’Inter.
NAPOLI-MILAN 0-1 (06/03/2022)
Il Napoli era la squadra ad aver guadagnato più punti in questo girone di ritorno in Serie A. Prima di scendere in campo al ‘Maradona’ il Milan era solo quarto in questa speciale classifica di rendimento. La squadra di Pioli arrivava da due pareggi consecutivi in campionato e non ne collezionava tre di fila in Serie A
dal settembre 2018, sotto la guida di Gennaro Gattuso. E in tutte le ultime cinque sfide tra Napoli e Milan in casa dei partenopei sono sempre stati segnati almeno tre gol. Almeno fino al 49′ quando Olivier Giroud firmò la zampata da tre punti, l’unico gol che mise ko Spalletti e rilanciato definitivamente le ambizioni da titolo.
LAZIO-MILAN (24/04/2022)
Un gol preso in avvio, poi la risposta del solito Giroud e infine la zampata di Sandro Tonali, uno che si è preso il Milan per mano nel momento più difficile e lo ha trascinato al successo. L’errore di Acerbi è decisivo, l’Olimpico (quasi interamente rossonero) esulta.
MILAN-ATALANTA (15/05/2022)
Nonostante l’Atalanta abbia vinto ben 12 trasferte in questo campionato (record per i nerazzurri in una singola stagione di Serie A), i bergamaschi hanno perso tutte le tre più recenti contro avversarie che hanno iniziato la giornata nella metà alta della classifica. Il Milan non fa eccezione. E a parte una gran parata di Maignan su Muriel nel primo tempo, i rossoneri dominano. Apre Leao, chiude Theo Hernandez con una cavalcata irresistibile che è anche sintesi della stagione. Il Milan è riuscito a ottenere più di 80 punti solo una volta nelle ultime 15 stagioni di Serie A, 82 nel 2010/11, torneo concluso con la vittoria dello Scudetto.
MILAN-SASSUOLO (22/05/2022)
Uno stadio interamente rossonero. Un approccio da squadra che ha ritrovato il suo ruolo. Cinque occasioni da gol nei primi 15′, l’1-0 arriva al 17′. Poi sempre il francese e Kessie. Tutto in discesa nel primo tempo. Joleon Lescott ieri al Guardian aveva detto: “La voglio pulita, un secco 3-0, niente sofferenze al 91′”. Si riferiva al Manchester City, ma ha descritto il Milan campione d’Italia.