Serie A

Milan, Ibrahimovic: “Vogliamo vincere in Italia e in Europa. Fonseca? Volevamo qualcosa di nuovo, con rispetto di Pioli”

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic - Foto LiveMedia/Antonin Vincent/DPPI

“Abbiamo studiato bene cosa volevamo, cosa cercavamo e abbiamo scelto Paulo perché porti la sua identità. Vogliamo che la squadra pratichi un gioco dominante, offensivo, e dopo 5 anni vogliamo portare qualcosa di nuovo ai giocatori e a San Siro. Abbiamo studiato come Fonseca fa giocare le sue squadre, come prepara le partite, è l’uomo giusto: siamo molto fiduciosi e ci crediamo tanto, con rispetto di Pioli, volevamo qualcosa di diverso. Grazie a Pioli per quello che ha fatto per il Milan da parte della proprietà, della società e da parte mia. Quello che ha fatto per il Milan resta nella storia”. Lo ha detto il dirigente del Milan e di RedBird, Zlatan Ibrahimovic, in conferenza stampa: “L’obiettivo del Milan è vincere. La sua storia è vincere, non solo in Italia ma anche in Europa. Vogliamo essere presenti nel lungo termine, ogni anno dobbiamo giocare per il trofeo. Il Milan non vince, fa la storia. E’ la differenza tra noi e gli altri. Sono ottimista sul futuro, siamo molto fiduciosi in quello che facciamo, è tutto sotto controllo e stiamo seguendo la nostra strategia. Il futuro è positivo”.

Sulle differenze tra Pioli e Fonseca, Ibrahimovic scherza anche un po’: “Con Fonseca ci sarà un altro volto rispetto al passato perché Pioli era pelato e lui ha i capelli, ma entrambi sono allenatori eleganti.”

E su Zirkzee: “Dopo l’addio di Giroud nel Milan c’è spazio per un altro attaccante. Zirkzee è un buon giocatore, ma se siamo vicini o lontani c’è differenza. Lui gioca bene, arriva dalla scuola olandese come me, ma se è un altro Ibra non lo so. Non voglio paragonarlo. Lui è Zirkzee, io sono Ibra”. E ancora: “Un club come il Milan non punta solo uno, c’è una lista e devi capire cosa serve. Se anche dovesse essere il più forte, poi voglio vedere se è pronto per giocare al Milan sotto pressione”.

E su Antonio Conte: “È un grande allenatore, ma avevamo i nostri criteri. Con tutto il rispetto per lui, non era quello che cercavamo”. Sulla squadra: “Maignan, Theo e Leao restano al Milan. Sono i piu forti nel loro ruolo e hanno un contratto con noi. Non abbiamo bisogno di vendere per fare qualche effetto domino e poter comprare altri giocatori”.

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