A meno di un mese dalla scadenza del contratto con il Milan il futuro di Zlatan Ibrahimovic non può che essere in bilico. In particolare al termine di una stagione in cui lo svedese di fatto non è mai riuscito ad essere disponibile per la squadra a causa dei tanti problemi di natura fisica. L’attaccante ha provato a delineare quanto accadrà nei prossimi mesi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Se penso di smettere? Non credo. Se devo continuare a giocare? Penso di sì. Ma devo trovare equilibrio come nella vita: se non hai serenità, stabilità, sei una bomba e le bombe esplodono. Ci deve essere anche gioia in quello che fai, non posso non avere pace in quello che so fare da n.1, giocare a calcio. Però non siamo ancora là. Penso che ho ancora da dare”.
“Io so che sto bene al Milan, Milano è casa mia – prosegue lo svedese -. Del mio contratto non so nulla, l’anno scorso ho detto a Paolo: fai te. E mi è arrivato un foglio da firmare. Non so cosa c’è dentro, forse c’è un altro anno. A me basta sapere di essere un giocatore del Milan e allora so cosa devo fare. Il resto non mi importa. M’importa solo di tornare in campo, altrimenti la gioia diminuisce. È come se uno va al lavoro e non ha un ufficio. Sono due anni che non ho ufficio. Ho ancora voglia, ma serve equilibrio”.
Eventualmente, c’è sempre pronto Adriano Galliani con una proposta: “Mi chiama tutti i giorni da tre anni e mi dice sempre che Monza è bella, che c’è una bella natura, che sul tavolo c’è già il contratto. Ma non siamo là: io sono un giocatore del Milan e sono orgoglioso di esserlo. Sono qua per aiutare il Milan, non come adesso. Voglio essere in campo, lì posso aiutare molto di più”.