Zlatan Ibrahimovic ha concesso un’interessante intervista a 7, settimanale del Corriere della Sera. Lo svedese, in attesa di tornare in campo a dar manforte al Milan, parla della stagione dei rossoneri ma non solo. “Sono ancora quel ragazzo partito dalla Svezia, nel campo da calcio siamo uguali in tutto il mondo. Vai avanti se sai giocare, non ti chiedono quanti soldi hai e non puoi essere raccomandato.”
Alla domanda se sia felice, Ibra non ha dubbi: “Devi esserlo, siamo felici e vogliamo rendere felici gli altri. Soffriamo a vedere gli stadi vuoti e cerchiamo di giocare per dare un segnale positivo e di speranza.” Sull’esperienza della positività al Covid, lo svedese racconta: “Ha colpito tutto il mondo, una grande tragedia. Io ho perso il gusto e avevo mal di testa, tutto il giorno chiuso in casa e incazzato perchè non potevo allenarmi bene.” Ibrahimovic non vedrà la sua famiglia per le festività: “Mi mancano tantissimo, volevo tornare a casa dai miei figli ma Pioli mi ha detto che anche Milanello è casa mia e qui ci sono 25 ragazzi che hanno bisogno di me.”
Sulla stagione del Milan e sul futuro: “So di dover dimostrare ogni partita chi sono e così dobbiamo fare tutti insieme, ripartire bene nel 2021 e pensare una partita alla volta come se fosse l’ultima della nostra vita. Futuro? Non ho un ego così grande da pensare di decidere tutto io, anche la mia famiglia avrà voce in capitolo.”