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L’appetito vien mangiando. Nel caso dello sport, si può dire che l’ambizione vien vincendo. Stefano Pioli, dopo 19 anni, 6 esoneri e solamente tre podi in carriera, vuole continuare a vincere trofei dopo lo storico Scudetto conquistato in una cavalcata vissuta tra mile difficoltà, infortuni in primis. Ecco perché la situazione in infermeria inizia a diventare un nervo scoperto per l’allenatore rossonero che da quando è al Milan è riuscito a far fronte ai problemi fisici con ogni mezzo. Ha provato soluzioni nuove, inserito calciatori e cambiato portieri. Dopo il pareggio beffa contro la Roma, dopo una partita dominata per 80′, Pioli ha tagliato corto senza nascondere il fastidio: “Infortuni? Non voglio parlarne più”. Quella degli infortuni al Milan è una storia lunga. Nei primi mesi del 2021 il Milan tra febbraio e marzo buttò via il cammino in Serie A e in Europa League. Numero di stop fisici? Ben 45, terzo dato della Serie A.
Anche la stagione 2021/2022 non è esente dal problema, ma qui si compie il capolavoro Scudetto. Nella stagione attuale il Milan ha al momento fuori Mike Maignan, Divock Origi, Ante Rebic, Rade Krunic, Fode Ballo Tourè, Junior Messias, oltre ai lungodegenti Zlatan Ibrahimovic e Alessandro Florenzi. Tanti, troppi, anche se il caso più eloquente è quello di Mike Maignan, L’estremo difensore sembrava pronto per rientrare persino per il ritiro di Dubai, ma ha dovuto saltare i primi due impegni del 2023 e anche la Supercoppa contro l’Inter del 18 gennaio è a rischio. C’è chi accusa la preparazione, chi chiama in ballo la sfortuna, chi persino vede dei motivi nel gioco rossonero, spettacolare sì, ma dispendioso, anche se nel caso del portiere il discorso non regge. “Il muscolo non risponde. Può essere tra una settimana come cinque”, aveva detto su Maignan uno sconsolato Pioli, stanco di dover trovare nuove soluzioni ad un Milan che negli ultimi anni non si è mai veramente trovato al completo. Dopo uno Scudetto vinto tra le difficoltà, Pioli nel 2023 vuole un assist dall’infermeria. L’estremo difensore – inserito nella top 30 del Pallone d’oro – deve essere il primo regalo.
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