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L’attaccante del Milan Olivier Giroud ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha analizzato la stagione dei rossoneri. Nonostante il suo bottino da 10 gol e 7 assist in Serie A, il futuro del francese è ancora in bilico dati gli ormai prossimi 38 anni: “Non so ancora che cosa succederà, però so che qui mi sento bene e ho fatto grandi cose. La nostra è una storia d’amore. Con il club non abbiamo ancora seriamente affrontato l’argomento rinnovo, vedremo più avanti. La cosa più importante è rimanere concentrato sugli obiettivi della squadra. Ci sono anche altri campionati oltre alla Mls, a fine stagione si apriranno più opportunità e prenderò la mia decisione come calciatore e padre di famiglia“.
Oltre al suo, è appeso a un filo anche il futuro del tecnico Stefano Pioli, in discussione da parecchi mesi: “Quando era nella tempesta gli ho parlato, dandogli sempre il mio sostegno. Gli ho detto che anch’io ci ero passato e che se aveva bisogno di me ci sarei stato sempre. Quando ho segnato alla Roma ho festeggiato anche per lui. Io e il mister abbiamo una relazione di fiducia reciproca: io do sempre il massimo per lui e per la squadra e lui lo sa“. Poi su Leao: “Ci sono molte aspettative su di lui, ma conosce il suo valore e sa che deve essere ancora più esigente con sé stesso. Da compagno dico che uno come lui è decisivo anche quando non segna: in una squadra contano aspetti che magari non balzano subito agli occhi. Noi sappiamo che può fare di più e lo sosteniamo, può salire a un livello altissimo. Gli serve continuità e qualche gol in più“.
Giroud ha proseguito parlando di Ibrahimovic: “Lui è il filo conduttore tra RedBird e la squadra, ci connette con la proprietà senza sovrapporsi al lavoro di Pioli. È qui per aiutare, soprattutto sull’approccio mentale e le motivazioni. Parla con noi e ci aiuta, sa che questo è un gruppo giovane che ha bisogno di esperienza, di giocatori che parlino e diano l’esempio, e per questo mi vuole più leader“. Chiosa sugli obiettivi stagionali: “Dobbiamo concentrarci sul percorso. Se stiamo bene e facciamo come si deve, possiamo provare ad accorciare su Juventus e Inter, che stanno giocando alla grande. Ad aprile le incontreremo entrambe, una dopo l’altra, dobbiamo arrivarci al massimo. Prima vinciamo e guadagniamo punti, poi parliamo. Per adesso è difficile pensare allo scudetto. In Europa League siamo sia outsider che favoriti: è un trofeo che vogliamo provare a vincere anche perché manca nella bacheca del club. Obiettivo 20 gol? Posso farli, non mi pongo limiti e vorrei arrivare in doppia cifra anche con gli assist“.
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