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L’attaccante del Milan, Olivier Giroud, in occasione della presentazione del suo libro ‘Crederci, sempre’, ha raccontato la sua prima stagione in rossonero: “La prima volta che ho parlato con Maldini ero a Nizza con la Nazionale. E’ stato speciale confrontarmi con una leggenda rossonera come Paolo, è stato naturale venire al Milan. Pioli è una brava persona, sincera, che sa come parlare con i giocatori. Ibrahimovic? Non gli ho detto subito che ero suo tifoso, ero un po’ agitato che mi prendesse in giro. Quando lo ha saputo ha riso molto, sono molto felice del nostro rapporto, mi ha dato un bel benvenuto ed è stato tutto molto semplice”.
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“I gol nel derby sono stati un’emozione pazzesca, sotto la Curva Sud. – ha aggiunto Giroud – Con una vittoria dell’Inter non ci sarebbe stata più speranza di vincere lo scudetto. Tutti i tifosi mi hanno parlato di questo gol per mesi. Spero di vivere ancora un’emozione come questa. Negli anni 90 e 2000 tifavo il Milan, Shevchenko era il mio calciatore preferito perché era un giocatore completo. Era in grado di segnare di destro, di sinistro e di testa, e poi per la mentalità da combattente, quando l’ho conosciuto al Chelsea avevo le stelle negli occhi”.
Sul suo mancato approdo all’Inter: “C’era un interesse da parte loro, ma a un certo punto mi hanno detto che non c’erano più soldi per me. Poi ho incontrato anche Tare all’aeroporto di Heatrow perché ero disperato e volevo andare via. Ho detto a Lampard che volevo andare al Tottenham perché Mourinho mi voleva, ma poi ho pensato che avevo giocato nell’Arsenal. Era destino che venissi al Milan. Dopo la vittoria dello scudetto, vedendo i tifosi, ho capito che avevamo fatto qualcosa di speciale”, ha concluso il bomber francese.
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