“Sono felicissimo di essere qui, di allenare il Milan: una società gloriosa con una storia importantissima da raccontare. Questa per me è una grande opportunità, penso che attraverso il lavoro e il sacrificio abbia meritato questa chance. Adesso devo meritarla sul campo perché non c’è mai una fine a quello che è il tuo percorso. Si impara anche dagli errori, oggi sono contento e molto motivato di raccogliere questa sfida e penso di esserci arrivato in un’età giusta”. Queste le prime parole di Marco Giampaolo come nuovo allenatore del Milan, presentato questo pomeriggio nella sede rossonera. “Ero in barca quando mi ha chiamato Paolo, io sono tornato a casa e ho preso subito un aereo – ha proseguito l’ex allenatore della Sampdoria – Cinque anni per ripartire sono andato ad allenare in Serie C che poteva chiudere la mia carriera professionistica, ma ho avuto la follia di ripartire perché volevo tornare in Serie A ripartendo dalla categoria più bassa. Cinque anni dopo la chiamata del Milan mi ha reso un uomo felice, sono pronto a raccogliere questa sfida”
OBIETTIVI – “Milan ha sempre cercato di ottenere risultati attraverso un modo di essere, un’identità. Io penso che le grandi squadre debbono avere un’identità: gli obiettivi sono tanti e il percorso è il lungo. Ho in mente tante cose, c’è tanto lavoro da fare, bisogna essere riconoscibili e la tifoseria devono avere quel senso di appartenenza che è un marchio, un logo. Il Milan deve giocare per l’obiettivo massimo, questo lo so, ma devo programmare gli step. Il mio primo pensiero è domani: penserò a parlare con i giocatori”
FILOSOFIA – “Il Milan pensavo che l’anno scorso poteva essere la sorpresa del campionato, ci sono stati momenti in cui la qualità dei calciatori e pensavo che Milan poteva ambire ai posti nobili della classifica. Ho sempre riconosciuto che dentro le corde di questa squadra ci fossero dei giocatori con la capacità di giocare quel tipo di musica, cercheremo di portare avanti idee e filosofie e credere quello che facciamo”
MODULO – “4-3-1-2? Per me domani è il primo giorno per me, non partirò dal modulo ma delle caratteristiche dei giocatori. Sicuramente giocheremo con i 4 dietro, poi a centrocampo e davanti vedremo”
SUSO – “E’ un calciatore di qualità e a me piacciono tantissimo: ha uno contro uno, dribbling e soluzioni offensive. Non mi fossilizzerò sul modulo, Suso sarà un elemento di valutazione per metterlo nella posizione ideale per far sì che faccia rendere lui e i suoi compagni”
MERCATO – “Io indico i profili, poi la ricerca la fa il club e dopo siamo in sintonia. Sono i calciatori che con la loro qualità arricchiscono il menù, i calciatori forti rendono le idee degli allenatori migliori. Sarri? C’è un rapporto di antica amicizia, ci sentiamo spesso e in questo periodo mangiamo vicino a casa mia e ci scambiamo le esperienze. Lui è stato uno di quelli che ha sofferto, patito, si è sbattuto ma ha studiato e ha vinto attraverso il sacrificio e la passione. Gli devo molto, è stato lui a suggerirmi alla dirigenza dell’Empoli. Negli anni abbiamo sempre rubando l’uno qualcosa all’altro”