“Giocare senza pubblico non è calcio, ma questo valeva anche per loro. Avevamo una grande opportunità per dimostrare le nostre qualità, non l’abbiamo vinta per demeriti nostri“. Queste le parole di Stefano Pioli in seguito a Milan-Genoa 1-2, recupero della ventiseiesima giornata del campionato di Serie A 2019/2020. Il tecnico rossonero, giunto ai microfoni di DAZN, evita ogni possibile scusante: “Non dobbiamo avere alibi e giustificazioni – ha sottolineato – né per il fatto delle porte chiuse, né per la questione societaria. Non posso dire che la squadra non ha fatto la partita. Dovevamo essere più determinati, ci siamo trovati sotto di due gol perché abbiamo sbagliato. Dobbiamo fare meglio”.
Sulla prestazione ha approfondito: “Potevamo difendere meglio, abbiamo preso qualche ripartenza di troppo. Difficile dire che non hai fatto la prestazione quando hai tirato 22 volte in porta, ma è mancata determinazione. Oggi era una grande occasione, è un peccato”. Le porte chiuse non hanno di certo aiutato il Milan, oltre ai demeriti tecnici mostrati in campo: “Giocare in uno stadio deserto è un aspetto negativo, però la prestazione ci ha detto che siamo stati meno attenti dei nostri avversari. Io devo rimanere concentrato sul mio lavoro, sono tranquillo. Lavoriamo in un club prestigioso, è troppo importante per noi finire bene questa stagione. Non parlerò più delle questioni societarie, succederà quello che deve succedere”, ha commentato Pioli in merito al recente addio di Boban. Infine una menzione sulla situazione del Paese: “Che il Paese stia vivendo una situazione di emergenza è chiaro, non è normale. Credo ci debbano essere persone più adatte di me a prendere decisioni. Noi lavoriamo per dare soddisfazione e positività”.