L’allenatore del Milan, Paulo Fonseca, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida valida per la sedicesima di campionato contro il Genoa. Il focus era ovviamente sulle sue parole dure nei confronti della squadra nel post partita di Champions League di mercoledì contro la Stella Rossa e su Theo Hernandez: “Per me era facile dopo la partita parlare solo della vittoria o delle quattro vittorie consecutive che abbiamo in Champions League. Ma domani il Milan fa 125 anni e noi dobbiamo essere all’altezza di questa storia e per me non era così. Ho già detto alla squadra quello che penso, come faccio sempre, e ho già parlato con i giocatori con cui volevo parlare. Per me siamo pronti per domani per avere un giorno all’altezza della storia del Milan“.
Il portoghese ha poi ribadito: “Non ho niente da aggiungere a quanto detto mercoledì. Non dirò i nomi, ma ho parlato con i giocatori, gli ho detto quello che penso faccia a faccia e dobbiamo andare avanti. Dopo la partita, negli spogliatoi, tutti avevano le stesse sensazioni e per me questo è stato molto positivo. La squadra poi ha lavorato bene, l’atmosfera è buona. Noi siamo una famiglia, il problema va risolto in spogliatoio ed è ciò che abbiamo fatto. Ho parlato anche con la dirigenza e ho sentito l’appoggio della società“. Nessun riferimento alla formazione che scenderà in campo domani: “Giocherà la squadra che ritengo migliore per vincere la partita. Non posso rivelarvi altro“.
Fonseca non fa passi indietro
Sempre sulla sfuriata post Stella Rossa, l’ex allenatore di Roma e Lille non si pente: “Io dico sempre la verità, non riesco a nascondere quello che provo dopo la partita. Devo essere sempre onesto, quello che ho detto era quello che sentivo. A volte sono anche dei messaggi importanti alla squadra; ho avuto questa necessità. A questo livello è perfettamente normale che capitino queste situazioni. In tutte le squadre e le famiglie si hanno dei problemi, ma io sono pagato anche per risolverli e li affronto senza nascondermi“. Sul capitano di domani invece non si sbilancia: “Quando sono arrivato il Milan aveva già tre capitani: Calabria, Theo e Rafa. Immagina se cambio il capitano, voi mi ammazzate per questo… Io ho fiducia nel capitano che abbiamo. Se sono d’accordo, questo è un altro discorso. Ma ho rispettato la gerarchia della squadra e continuerò a farlo. Fino a quando non deciderò di cambiarlo”
Le parole di Fonseca su Camarda
Il tecnico lusitano ha poi risposto a una domanda su Francesco Camarda in riferimento alla presenza in tribuna nella gara di domani anche della leggenda Marco van Basten: “Dobbiamo lasciar crescere Camarda con equilibrio. Non va bene dare troppe pressioni ai giovani, non ha senso parlare di van Basten oggi. Lasciamolo lavorare e crescere con calma; lui deve giocare il tempo giusto e nel momento giusto, deve continuare a crescere e non deve sentire il peso di essere decisivo“. Poi sull0eventualità che scenda in campo qualche altro giovane, come minacciato dopo la Stella Rossa: “Il progetto del Milan Futuro è un progetto importante per far avere sempre più giocatori del settore giovanile nella prima squadra. Noi stiamo lavorando con loro fin dal primo giorno, e posso dire che domani vedremo qualcuno di loro in campo“.
Fonseca glissa poi sulla possibilità di utilizzare il trattamento Leao anche con altri giocatori: “Ogni giocatore è diverso e non credo che bisogna usarlo solo perché ha funzionato con Rafa“. Chiusura con risposta alla domanda su quando vedrà il Milan come vuole: “Ho già visto il Milan che volevo. Non sono un mago, le montagne russe ci sono sempre; io vorrei avere una squadra più costante, soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento. Poi si può sbagliare tecnicamente o tatticamente, ma per me è difficile capire questa incostanza mentale della squadra, che rimane però risolvibile“.
Lo sfogo di Fonseca nel post Milan-Stella Rossa
Il tecnico rossonero non le aveva mandate a dire mercoledì sera, in seguito alla striminzita vittoria in Champions League del suo Milan contro la Stella Rossa, arrivata nel finale grazie ad un tap-in ravvicinato di Abraham. “Io so che lavoro tutti i giorni per fare bene e insegnare alla squadra. Non so se tutti in squadra possono dire questo. Abbiamo l’ambizione di arrivare qui e dare tutto, ma questa sera non l’abbiamo fatto“, aveva detto in maniera molto schietta. Nelle ore successive si sono susseguite le voci su chi fosse il destinatario di queste frecciate, con i nomi di Theo Hernandez e Davide Calabria che sembravano essere i più gettonati.
Fonseca aveva poi annunciato anche misure drastiche in casi estremi: “Quando entriamo in una partita decisiva come questa e abbiamo questo tipo di atteggiamento, senza dare tutto per questa maglia, le cose sono difficili. Abbiamo l’obbligo di dare tutto. Si può sbagliare un passaggio, ma è difficile guardare questo. Io ho la coscienza a posto e non faccio passi indietro. Se ci sarà bisogno di portare i ragazzi della Primavera o del Milan Futuro lo farò senza problemi“.