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“Prima del Torino, Piatek aveva giustificazioni perché avevamo creato poco. Contro i granata abbiamo avuto diverse occasioni e predominio territoriale. Abbiamo avuto molte occasioni, non c’è il problema attaccante“. Queste le parole di Marco Giampaolo in conferenza stampa alla vigilia di Milan-Fiorentina, match della settima giornata di Serie A.
Dopo la sconfitta in rimonta contro il Torino nel turno infrasettimanale, il tecnico rossonero parla di modulo: “Si deve prendere una strada e portarla avanti. Non mi piace cambiare e dobbiamo proseguire in una direzione. Il 4-3-3 o 4-3-1-2 cambia poco, sono le caratteristiche dei giocatori che determinano la partita. Non è il modulo a vincere, la Juve di Allegri ha vinto 7 Scudetti cambiando mille moduli“. “Hernandez è stato un mese e mezzo fuori, ha spessore fisico, ha impeto, ha strapotere, è un giocatore molto propositivo ma è stato fuori. Bennacer idem e Leao stesso discorso – ha spiegato Giampaolo soffermandosi sui nuovi acquisti – Non c’è rammarico. Quelli che hanno giocato prima non sono calciatori da meno. Il Milan non ha undici giocatori, con undici giocatori siamo morti”.
Poi la conclusione: “Mi preoccupo del complesso della squadra e non dei singoli. L’obiettivo dal primo giorno è quello di giocare a calcio e gestire i tempi della partita. E per buona parte del match, ho visto questo. Ma a volte il dettaglio può far saltare tutto. Le partite sono tutte complicate e il campionato lo sta confermando. La mentalità deve fare la differenza, dobbiamo rispettare l’avversario e non dobbiamo giocare col braccino corto. Dobbiamo voler vincere. Paquetà? Sta bene, può giocare“.
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