È l’estate del 2017 e il Milan del neopresidente Li Yonghong si lancia sul mercato. Il tanto atteso closing del 13 aprile è ormai alle spalle e i tifosi rossoneri si aspettano una campagna acquisti conforme alle aspettative, altissime. Per portare nuovi volti a Milanello la cordata cinese si avvale di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, rispettivamente nelle vesti di amministratore delegato e di direttore sportivo. Sul ring del calciomercato il nuovo duo inizia a piazzare colpi sin da subito. Nella prima settimana di luglio arrivano André Silva, Hakan Calhanoglu, Mateo Musacchio, Ricardo Rodriguez, Fabio Borini, Andrea Conti e, appunto, Franck Kessie.
Durante le conferenze di presentazione dei giocatori, Fassone inizia a ripetere una frase che conquista sùbito la palma di tormentone: “Passiamo alle cose formali”. Un’espressione che fa sognare i sostenitori del Milan, desiderosi di nuovi trionfi dopo l’addio di Massimiliano Allegri nel 2014. Negli ambienti rossoneri si sente odore di rinascita, con il mercato che porta alla corte di Rino Gattuso anche Lucas Biglia dalla Lazio, Leonardo Bonucci dalla Juventus e Nikola Kalinic dalla Fiorentina. Il duo Fassone-Mirabelli porta a casa anche un rinnovo pesante, quello di Gigio Donnarumma, battezzato dallo scappellotto di Mirabelli. Con il fratello del portiere, Antonio Donnarumma, anche lui passato alle ormai famose “cose formali”. Il resto però lo dice la storia.
Nella prima stagione dell’era VAR il Milan raccoglie appena 64 punti, piazzandosi sesto, replicando di fatto il risultato di Montella nell’annata precedente, con appena un punto in più conquistato dai rossoneri. La bocciatura, piena, investe tutto l’organigramma rossonero. Dai dirigenti, allo staff tecnico, dall’allenatore ai giocatori: tutti si aspettavano in classifica lo stesso scatto bruciante avuto sul mercato. Saltano i primi contratti: Bonucci torna alla Juventus, André Silva in prestito al Siviglia e Kalinic a titolo definitivo all’Atletico Madrid. E così, quello che i tifosi nel 2017 credevano fosse un dream team, si va via via sfaldando. Con l’arrivo del fondo Elliott e, soprattutto, con il ritorno di Paolo Maldini, nuovo direttore tecnico dal 2019, la rivoluzione è avviata.
Il benservito viene infatti dato anche a Biglia, Musacchio, Rodriguez e Borini, con effetti disastrosi sul bilancio. Si arriva così alla rinascita, che ha come brodo di coltura il primo lockdown dovuto alla comparsa del Covid-19. Del Milan di Mr. Li rimangono in rosa solo Conti, Calhanoglu e Kessie, contando anche Donnarumma. Ora che il Milan è tornato ad occupare i piani nobili della classifica, resta solo l’ivoriano, il cui valore di mercato – secondo Transfermarkt – è più che raddoppiato dal 2017, arrivando a toccare i 55 milioni di euro. I rossoneri rischiano però di perdere anche l’ex Atalanta. ancora in dubbio se rinnovare o meno.
La politica della dirigenza rossonera sui prolungamenti di contratto è emersa con vigore nel braccio di ferro con Raiola per la firma di Donnarumma, ora al Paris Saint-Germain. Anche questa sessione di mercato è però passata senza che Kessie abbia svuotato il suo armadietto a Milanello, dove tutti lo chiamano “Presidente”. La scadenza sul contratto del classe 1996 è fissata per il 2022, con il giocatore che ora è libero di accordarsi liberamente con un altro club. Le voci di mercato vedrebbero in questo momento Kessie lontano dal rinnovo, soprattutto per questioni legate all’ingaggio. Tuttavia, i tifosi del Milan sperano sempre che l’ivoriano impugni la penna per passare, come ai vecchi tempi, alle “cose formali”.