Dopo un poker di partite sulla carta facili, e infatti sono arrivate quattro vittorie con sette gol segnati e uno solo subito, il Napoli si prepara ad affrontare altre quattro partite invece da brividi, tutte scontri diretti, ed è dunque arrivata l’ora della verità per Antonio Conte, che vuole andare in fuga ma col profilo basso, e che vuole capire se davvero si può subito puntare per lo scudetto in questa stagione. La capolista, però, dovrà fare i conti con un Milan che sarà un mix di sentimenti. C’è la rabbia per non aver potuto giocare col Bologna, espressa da Scaroni, quella per dover scontare le squalifiche di Reijnders e Theo proprio a San Siro contro gli azzurri per questo motivo, con i titolari assenti che salgono a quattro in virtù degli infortuni di Gabbia e Abraham. E c’è, in realtà, anche il fatto di arrivarci riposato, visto che i rossoneri non giocano da martedì scorso in Champions, mentre i partenopei sono scesi in campo sabato. Un paradosso in questa stagione nella quale il Napoli è forte del solo impegno settimanale e il Milan invece gioca addirittura su quattro fronti.
Il turno infrasettimanale, l’unico di questo campionato, incombe però minaccioso e in particolare per Conte, dopo Monza, Como, Empoli e Lecce, e dunque un calendario estremamente benevolo con tre di queste peraltro al Maradona, ci sono in ordine Milan, Atalanta, Inter e Roma. Delle forche caudine vere e proprie ma che gli azzurri affronteranno con lo status di primi della classe e con 4 punti di margine su chi insegue. I numeri dicono che Conte ha steccato solo all’esordio, la clamorosa sconfitta di Verona, e poi in casa della Juve dove ha comunque pareggiato, per il resto sono arrivate sette vittorie e la sensazione di essere stato capace di arrivare senza farsi vedere. Torneranno Politano e Kvaratskhelia, tenuti a riposo dal 1′ contro i salentini, e si chiede a Lukaku gol e prestazioni un po’ venuti a mancare negli ultimissimi match.
Da una parte l’entusiasmo, dall’altra i continui giudizi ai quali è esposto l’altalenante Milan di Fonseca. Lo stop forzato per l’indisponibilità del Dall’Ara brucia ancora, ma quantomeno si è potuta preparare con più giorni di allenamento una partita così importante. Dove come detto ne mancheranno quattro, tutti giocatori importanti, contro la capolista. Sfortuna nera, ma ci si rimboccherà le maniche per trovare motivazioni extra e far esaltare il pubblico rossonero, che in questo stadio ha dovuto digerire solo il ko con il Liverpool in questa stagione. Serve un derby con l’Inter-bis, serve dare uno scossone alla stagione del Diavolo e a tutto il campionato: è una partita delicata e non si può nascondere, è per questo che Fonseca è atteso al varco, anche in ottica formazione. Ci saranno altre scelte forti? Tradotto: Leao giocherà o scalderà di nuovo la panchina?