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Segui i social di un calciatore e capirai l’importanza nello spogliatoio. Ecco, a pochi giorni dalla standing ovation ricevuta in Milan-Lazio, Yacine Adli già indossa la veste del leader. “Arriverà il tuo momento fratello mio, continua a lavorare”, si legge nella storia pubblicata dal centrocampista su Instagram all’indirizzo di Samuel Chukwueze, impreciso sotto porta nel finale di Dortmund-Milan. Spesso e volentieri le difficoltà portano alle opportunità. Per Adli d’altronde è stato così. L’infortunio di Bennacer gli ha spalancato le porte della regia e lui se l’è presa, superando i dubbi di Stefano Pioli (cinque le presenze concesse nella scorsa stagione in campionato) e convincendo anche il tifoso meno ottimista. Nato trequartista, reinventato regista. La storia di Adli è simile a quella di tanti grandi centrocampisti del passato. “Ricorda Zidane”, ha detto Paulo Sousa rivolgendo un complimento non banale per chi è francese con origini algerine, proprio come Zizou. La strada è lunga, ma il classe 2000 quantomeno è riuscito già a rappresentare un’alternativa validissima nel ruolo.
Tra i centrocampisti con almeno 100 minuti all’attivo in questo campionato, Yacine Adli è quello con la media di passaggi riusciti sui 90 minuti più alta in assoluto (77 di media riusciti in 128 minuti giocati). D’altronde la squadra rossonera è quella che vanta la seconda miglior percentuale di passaggi riusciti del campionato in corso (87.4%, dietro solo al Napoli con 87.7) e il miglior dato di passaggi riusciti in % nella propria metà campo (94%). L’impostazione dal basso funziona e gran parte del merito, evidentemente, va attribuita a chi, nell’uscita da dietro, è il porto più sicuro di approdo. Yacine al momento è l’unico intoccabile nel reparto. Contro il Genoa giocherà regista, con due tra Pobega, Musah e Reijnders ai lati. Dopo una stagione difficile in cui è stato fuori dalla Lista Uefa e con appena 140′ a disposizione in campionato, Adli si è preso il Milan. Se non è nato un titolare, aspettando Bennacer, quantomeno Pioli ha un ballottaggio in più.
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