Ospite della Milano Football Week, organizzata da ‘La Gazzetta dello Sport’, Fabio Capello ha ricordato un curioso episodio risalente alla sua esperienza da allenatore con il Milan. “Avevamo vinto il campionato da imbattuti – ha ricordato Capello – e andammo a Foggia per giorcare contro la squadra allora allenata da Zeman. Sentii dire da alcuni giocatori del Foggia, ‘Tutto qui questo grande Milan?’. Il loro portiere, nel primo tempo, aveva anche fatto il pallonetto a Van Basten. Dissi ai ragazzi nello spogliatoio, ‘Vi state accorgendo che ci stanno prendendo in giro? Entrate in campo e fate vedere chi siete’. Dal 2-1 di fine primo tempo, la partita fini 8-2”.
“I giornali parlavano di me come uno ‘Yes Man’ – ha proseguito l’ex tecnico rossonero –. Ma quello mai. Sono orgoglioso di fare le cose senza fare il lecchino: vinco o perdo secondo le mie idee. Fu semplicissimo mettere in moto il mio Milan: Sacchi diceva che quella squadra non era più motivata perché avevano raggiunto il top. Io gli dissi, ‘Andiamo in campo e vinciamo dimostrando che quello che dicono non è vero'”.
Parlando della semifinale di Champions League con l’Inter, i nerazzurri sono dimostrato nettamente superiori all’andata, ma la loro vittoria per 2-0 non è sufficiente per chiudere già tutti i dicorsi qualificazione. “L’Inter va a mille, il Milan ha dei problemi: ci vorrebbe qualcosa in più, un colpo di fortuna o un risveglio improvviso di tutti gli altri. Sulla carta è difficile recuperare lo svantaggio, inoltre è impensabile che Leao possa risolvere tutti i problemi. La vedo molto difficile”, ha concluso Capello.