Tre ultras del Milan sono stati arrestati ieri per aver aggredito, a colpi di sedie, tavolini scagliati e coltellate, un 25enne romeno dopo la partita di sabato sera tra la squadra rossonera e il Cagliari. Il giovane è stato portato in ospedale con una prognosi di 15 giorni. Il pm Francesca Crupi ha chiesto la convalida dell’arresto, eseguito in flagranza differita ieri, dopo l’episodio avvenuto nella notte tra sabato e domenica, e la custodia cautelare in carcere per l’autore delle coltellate al fianco e all’inguine del 25enne e i domiciliari per gli altri due aggressori. Sulle richieste deciderà il gip di Milano Teresa De Pascale dopo gli interrogatori. Stando a quanto ricostruito nelle indagini della Polizia, basate anche su filmati di telecamere di sorveglianza, l’aggressione è avvenuta davanti ad un locale tra via Capecelatro e piazza Axum, vicino allo stadio, dove anche la vittima si era recata per vedere la partita con alcuni amici. I tre sono accusati di lesioni pluriaggravate.
Si tratta di persone che “frequentano abitualmente lo stadio” e “che sfruttano proprio la peculiare carica intimidatoria derivante dall’appartenenza ad un gruppo organizzato” per agire con una condotta “aggressiva, che rappresenta la cifra distintiva del loro modo di seguire il calcio e la squadra di cui sono supporter”. Così la gip di Milano Teresa De Pascale descrive i tre ultrà , che fanno parte della curva sud milanista, arrestati due giorni fa per aver aggredito, a colpi di sedie e tavolini ma anche a coltellate, un 25enne romeno dopo la partita Milan-Cagliari di sabato sera.
La giudice ha convalidato gli arresti e disposto come misura cautelare i domiciliari per tutti e tre, tra cui Alessandro Sticco, 42 anni, che è nel direttivo della curva milanista così come Luca Lucci, noto capo ultrà , e Christian Rosiello, il cosiddetto “bodyguard” di Fedez, coinvolto come il rapper nel caso del pestaggio al personal trainer Cristiano Iovino dello scorso aprile. Ai domiciliari anche Islam Hagag, 35 anni, e Luigi Magrini, 43 anni, che avrebbe sferrato le coltellato (la Procura chiedeva per lui il carcere). Tutti e tre difesi dal legale Jacopo Cappetta. I tre, spiega la gip nell’ordinanza, hanno fatto “leva sulla peculiare forza intimidatoria derivante dall’appartenenza ad un gruppo numeroso di tifosi” e “non hanno esitato ad aggredire congiuntamente un ragazzo da solo, anche con l’uso di bottiglie e di un coltello, sino a lasciarlo sanguinante riverso in terra, proprio dopo una partita di calcio, quale luogo ed occasione in cui manifestare e sprigionare la propria indole aggressiva e violenta“.