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Pari a reti inviolate per un punto che non soddisfa e non fornisce alcuna certezza. Il Milan lascia il Renato Dall’Ara di Bologna con tanti punti interrogativi. La difesa recupera, il centrocampo ‘perde’ in ottica Fiorentina e l’attacco continua a non convincere. Un quadro complesso, deludente e inatteso a pochi giorni dai duri turni natalizi con l’amarezza dell’eliminazione dell’Europa League ancora da accantonare.
QUARTO POSTO, UNICA NOTA POSITIVA – Nel bel mezzo di una situazione difficile dalla parte di Gattuso c’è il piazzamento in classifica, al pari dell’obiettivo stagionale. Il Milan difende al quarto posto soprattutto in virtù dei passi falsi delle squadre all’inseguimento tra cui spiccano Lazio e Roma, con un passo decisamente ridotto rispetto alla passata stagione. L’obiettivo Champions è fattibile ma la concorrenza non concederà altri passaggi a vuoto tenendo conto di squadre come l’Atalanta (due vittorie di fila e ora a -3), la Roma e il Sassuolo (tre risultati utili consecutivi, ora a -3) e la Sampdoria (quattro risultati utili di fila, ora a -4).
CAMBIO DI PASSO, SERVONO I GOL – La macchina da gol del Milan si è improvvisamente inceppata e le 24 reti realizzate non possono soddisfare i criteri Champions. Senza andare ad analizzare Juventus e Napoli (entrambe a quota 33), l’Inter vanta 28 reti realizzate, l’Atalanta 30, la Roma 29, Sassuolo 26 e Sampdoria 25. L’attacco del Milan è a secco da due giornate di fila con Bologna e Torino, sbloccatosi solamente con una rete ‘casuale’ realizzata in Europa League nella sconfitta per 3-1 contro l’Olympiacos. Il migliore marcatore dei rossoneri in campionato è Higuain a quota 5, sedicesimo nella classifica generale al pari di Belotti, El Shaarawy, Gervinho e Petagna.
HIGUAIN, SERVE LA LEADERSHIP. CALHANOGLU DOVE SEI? Gattuso l’aveva detto: “Non mi servono i gol di Higuain. Mi serve il carisma, la personalità“. Rino chiede un ‘Pipita’ trascinatore, disponibile con tutti e primo a incoraggiare i propri compagni al primo errore. Ma senza i rifornimenti giusti davanti Higuain non riesce ad incidere, perdendo per altro la capacità di capitalizzare una minima palla in oro. Nervoso e spesso fuori dal gioco: i continui richiami di Gattuso non sembrano impattare efficacemente sull’attaccante argentino, emblema del mercato rossonero estivo e che ora fornisce dubbi sul possibile riscatto. Un problema corale che riflette sui singoli perché se Higuain non convince, in quest’ultimo periodo, è ancor più preoccupante la situazione di Calhanoglu. Il numero 10 è stato costretto ad un ‘tour de force’ nel momento del bisogno, quando la condizione fisica ancora non era ottimale. Superati i problemi, però, lo stesso Gattuso ha rivelato di aver evidenziato un problema di carattere ‘psicologico’ sul turco, incapace di esprimersi sugli standard intravisti nella seconda parte del campionato 2017-18. Poche idee, scarsa precisione, proprio nel momento del bisogno con Bonaventura out per tutta la stagione ed un Castillejo non ancora a pieno regime.
E ora testa alla Fiorentina con San Siro che proverà a ricreare quel pizzico di entusiasmo in tema natalizio. Una squadra da affrontare senza i due perni del centrocampo con Kessie (ammonito e diffidato) e Bakayoko (espulso) squalificati dopo la trasferta di Bologna. Cambio modulo per il ritorno al 4-3-3? Schemi e filosofia in questo momento passano in secondo piano: serve concretezza, lucidità, carattere e un pizzico di fortuna per riprendere il passo Champions.