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“Le autorità milanesi hanno dichiarato che l’arresto è stato un errore. L’errore è umano, non ho alcun problema con questa cosa, ma il modo e la metodologia utilizzati sono un problema, per me”. Queste le parole di Tiemoué Bakayoko dopo essere stato fermato dalla polizia qualche giorno fa, con la pistola puntata verso la sua macchina.
“Penso che si sia andati oltre il dovuto. Perché non mi hanno fatto un controllo adeguato chiedendomi i documenti del veicolo, semplicemente comunicando? Nel video che è stato pubblicato sui social network, non vediamo tutto. Questa è la parte più tranquilla di tutto ciò che è successo – racconta il centrocampista del Milan -. Ho avuto una pistola a un metro di distanza da me, sul lato del finestrino del passeggero. Hanno chiaramente messo le nostre vite in pericolo. Qualunque siano le ragioni che li hanno spinti a fare questo, è un errore sapere che non si ha alcuna certezza circa i sospetti arrestati. Le conseguenze avrebbero potuto essere molto più gravi se non avessi mantenuto la calma, se non avessi avuto la possibilità di fare il lavoro che faccio ed essere riconosciuto in tempo. Quali sarebbero state le mosse successive? Mi avrebbero portato alla stazione? Dà luogo a un sacco di domande. Non è accettabile mettere in pericolo vite in questo modo”.
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