Una meraviglia, questo Charles De Ketelaere. Lontano, lontanissimo parente dal giocatore anonimo e sfiduciato visto al Milan, siamo a febbraio e dopo ormai oltre mezza stagione con l’Atalanta si può dire di essere davanti a un gran giocatore. Una doppietta, con lo zampino anche nel primo gol, stende una Lazio spenta e senza idee e lancia la Dea al quarto posto, a +3 sulla prima inseguitrice e a +5 sui biancocelesti, che dopo un periodo positivo tornano a perdere in campionato e a questo punto si ritrovano al nono posto, col quarto non troppo distante, certo, ma dopo questa striscia di imbattibilità che durava in trasferta da fine novembre, lo scivolone del Gewiss Stadium evidenzia i soliti limiti di personalità. Problematica di cui certo non soffrono gli orobici, alla settima vittoria di fila a Bergamo, e il suo uomo simbolo, De Ketelaere, e per lui parlano i numeri: ha preso parte a 12 gol, sette gol e cinque assist in gare ufficiali a partire da dicembre, seguono tra i giocatori di Serie A a nove Dusan Vlahovic e a otto Olivier Giroud e Lautaro Martinez.
Primo tempo subito convinto e aggressivo da parte dei nerazzurri, che spingono con tutti i dieci di movimento e mettono paura a una Lazio decisamente spenta. E al quarto d’ora di gioco, c’è il meritato vantaggio: De Ketelaere si fa vedere a sinistra e va al cross, torre di Scalvini che aveva riempito l’area, palla a Pasalic, schierato da Gasperini a sorpresa al posto di Scamacca, che stoppa di petto e si gira, segnando un gran bel gol. Manca una vera reazione dei biancocelesti, ci sono tantissime incomprensioni in mezzo al campo, Luis Alberto è nervoso, Felipe Anderson sbaglia troppo, Taty non ha la malizia di Immobile. E così, pian piano, si scivola verso l’intervallo, ma c’è la follia di Marusic, non la prima in questa stagione (una proprio all’andata) con il braccio largo in area e la palla che impatta inesorabile: Guida vede subito ed è rigore, lo batte, alla perfezione, un De Ketelaere semplicemente devastante oggi, così come nel secondo tempo in cui tra tocchi di fino, scontri fisici vinti e giocate convinte, e poi con lo splendido gol del tris con un assolo partendo da destra e il tiro incrociato per la sua prima doppietta in Serie A, dimostra di essere tutt’altro giocatore rispetto al suo primo anno di Serie A al Milan. Nel finale calo fisiologico dei ragazzi di Gasperini ed esce fuori la squadra di Sarri: Immobile entra e ravviva l’attacco, si procura e trasforma un rigore molto leggero, ma su azione non segna dalla prima giornata di agosto e questa nuova sconfitta in uno scontro diretto apre scenari inquietanti per i biancocelesti.